Il nuovissimo blocco operatorio dell'ospedale di Soverato è pronto per entrare in funzione, dopo una ristrutturazione generale che a breve interesserà l'area del pronto soccorso, i parcheggi ed il secondo svincolo dalla 106. Stamane don Enzo Iezzi ha benedetto locali e personale medico che nel giro di pochi giorni inizierà a perseguire l’obiettivo di duemila interventi chirurgici in un anno.

Gallucci: «Le branche chirurgiche quotano 2000 interventi l’anno»

«Questa è una struttura nella rete dell'emergenza regionale che ha tutte le caratteristiche per essere un ospedale ancora più importante – ha detto a LaC News24 Antonio Gallucci, direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria provinciale di Catanzaro –. In questo presidio ospedaliero abbiamo tre unità operative chirurgiche, Ortopedia, Chirurgia e Ginecologia, che complessivamente quotano circa 2000 interventi l'anno».

Dieci locali, tra cui due sale operatorie, e rigidi percorsi di igiene: al quarto piano dell'ospedale di Soverato è tutto pronto per le attività chirurgiche

Un milione di euro per le apparecchiature

«Le apparecchiature presenti in questo nuovo blocco operatorio – spiega ancora – sono di ultima generazione, acquistate grazie alla sinergia di un ufficio tecnico molto puntuale, ma anche all'intelligenza e lungimiranza dei miei colleghi, cioè del dottore Leto, del dottore Minniti e del dottore Roncone, nonché della componente infermieristica con la dottoressa Remondo. Le risorse che sono state impiegate sono cospicue e ammontano oltre un milione di euro. Le sale saranno attive all'incirca tra una settimana dopo che verranno terminate le analisi ed i protocolli di igienizzazione» 

Ultimo obiettivo

Ottenendo, poi, il relativo personale specializzato, l'ospedale di riferimento del Basso Ionio catanzarese punterà allora ad un ultimo step fondamentale.

«Mi auguro che prossimamente – conclude speranzoso il dirigente medico – possa ripartire anche il punto nascita. C'è bisogno di un intervento corale da parte di tutti a livello nazionale affinché la Calabria possa essere in linea con le necessità organizzative che hanno le altre regioni d'Italia».