L'impiego dell'AI consente un notevole aumento della qualità delle immagini e conseguentemente delle potenzialità diagnostiche in un tempo minore
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È stata riattivata nel servizio di Radiologia dell'Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme la risonanza magnetica cardiaca, adesso dotata di un nuovo software che utilizza l'intelligenza artificiale (IA o l'acronimo inglese AI).
«Si tratta - spiega una nota di un esame diagnostico strumentale di terzo livello che, anche grazie all'Intelligenza artificiale, consente un notevole aumento della qualità delle immagini e conseguentemente delle potenzialità diagnostiche in un tempo minore, garantendo maggiore accuratezza diagnostica. L'implementazione del software, è scritto in una nota, consente all'ospedale di Lamezia di essere equiparato ad altre strutture di livello nazionale».
L'esame richiede un approccio multidisciplinare e viene effettuato in collaborazione con il reparto di Cardiologia, poiché la metodica viene eseguito da un'apposita equipe composta da radiologi e cardiologi. «La 'Cardio risonanza magnetica AI' - informa ancora l'Asp - permette di studiare in modo approfondito il cuore e gli apparati valvolari, e dare una risposta precisa sulla funzionalità e sulla presenza di alterazioni della struttura del muscolo cardiaco o del pericardio. Tale tecnica di imaging è allo stato attuale l'unica che riesce a fornire informazioni precise sulla tipizzazione tissutale».
L'AI oggi trova inoltre applicazione nella refertazione di altri esami diagnostici, con un algoritmo di apprendimento "addestrato" che, grazie al confronto fra immagini e alla valutazione dei parametri di centinaia di migliaia di esami, riesce a leggere le immagini diagnostiche e a individuare ed evidenziare eventuali anomalie. L'Azienda, conclude la nota, implementerà sinergie con gli altri presidi cardiologici interessati ad avvalersi della metodica per garantire l'accesso dei pazienti alla prestazione all'interno di un percorso diagnostico terapeutico codificato.