Oliverio lo aveva annunciato. La vicenda dei controricorsi fantasma verso i Comuni che avevano fatto appello contro il decreto 30 non sarebbe svanita come una bolla di sapone. E, infatti, della questione è stata investita la Procura con una denuncia verso ignoti. Secondo il governatore, alla base della paradossale situazione che ha visto la Regione fare ricorso contro il decreto 30 e allo stesso tempo presentare un controricorso verso i Comuni che il medesimo provvedimento avevano impugnato, ci sarebbe stato l’uso improprio da parte dell’Ufficio del Commissario Scura di documenti “né sottoscritti, né condivisi dal Dirigente generale del Dipartimento”. Un’accusa grave a cui è seguita la disposizione dell'immediata rotazione dei dirigenti regionali all'interno del Dipartimento "Tutela della salute” e la sostituzione del coordinatore dell'Avvocatura regionale.

 

Ieri la riunione della giunta per avviare la riorganizzazione. “Tranne la responsabilità del settore che si occupa del bilancio sanitario, tutte le funzioni dirigenziali sono state o saranno riassegnate”, ha spiegato Oliverio.

 

Intanto, ieri è slittata l’udienza al Tar. Il Tribunale Amministrativo ha deciso di rinviare a fine settembre la richiesta di sospensiva avanzata dai Comuni di Corigliano, Mormanno e Cetraro sul decreto 30 del commissario ad acta per la sanità calabrese. Un rinvio in accoglimento della richiesta dell’ufficio commissariale. Tiziana Bagnato