VIDEO | Nella seconda puntata sul tema “Malati di sanità” il presidente della Regione affronta i temi del diritto alla salute dei calabresi e delle emergenze da superare nel sistema regionale. La prossima settimana sarà presentata la piattaforma per le aziende che vantano crediti nei confronti della Regione (ASCOLTA L'AUDIO)
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Una disperata richiesta d’aiuto per il figlio malato da parte di una donna davanti all’ospedale di Scilla: così inizia la seconda puntata di “Link, in collegamento con i fatti”, il programma di approfondimento de LaCapitale, condotto dal direttore editoriale Alessandro Russo, andato in onda giovedì sera. In studio con Russo e la giornalista de LaCapitale Marcella Mastrobuono, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che ha idealmente raccolto la richiesta della donna e si è impegnato a restituire ai calabresi una sanità regionale di cui potersi fidare.
“Fiducia” è la parola chiave dell’intera puntata dal titolo Malati di sanità: la fiducia che Occhiuto chiede ai calabresi nei confronti delle istituzioni, ma anche della sanità e di quei tanti medici competenti che sono l’orgoglio della regione. «Ho raccolto un sistema sanitario tra le macerie - ha commentato il presidente della Regione - mi sento come qualcuno a cui è stato affidato il compito di riordinare una stanza bellissima che era una pattumiera, ho iniziato ma non ho la bacchetta magica per risolvere in poco tempo oltre 36 anni di malasanità la cui responsabilità ricade su tutti i governi regionali che si sono avvicendati, di centrodestra e di centrosinistra».
In un viaggio tra gli ospedali calabresi grazie ai contributi realizzati dalla redazione de LaC e LaCapitale, Russo e Occhiuto hanno affrontato alcune delle problematiche più calde dell’agenda regionale in tema di sanità: si parte dagli ospedali di Cosenza, passando per quello di Lamezia ripercorrendo il tragico caso del medico morto prima dell’arrivo dell’ambulanza, per poi tornare idealmente a Scilla con un servizio sulla recente chiusura del nosocomio. Non solo esempi negativi però: ci sono anche tante eccellenze calabresi sia per la qualità di assistenza che di personale. Tra tutti si ricordano i 15 docenti e ricercatori della facoltà di medicina dell’università Magna Graecia di Catanzaro, indicati dalla Stanford University tra i 160 mila scienziati più citati al mondo.
D’altra parte, sanità non vuol dire solo ospedali funzionanti e strutture adeguate sul territorio, ma hanno un ruolo fondamentale anche i medici e il personale sanitario. Partendo da un servizio in cui si è evidenziato come anche il Corriere della Sera abbia messo sotto i riflettori il business delle cooperative dei medici, Occhiuto torna sulla discussa decisione dei medici cubani che arriveranno in regione per supportare il personale già presente: «Nessun medico cubano toglierà lavoro ad un medico italiano o calabrese - ha affermato il governatore e commissario alla sanità - arriveranno i primi 50 medici a coprire i vuoti più urgenti e poi vedremo a seconda delle esigenze anche perché intanto faremo i concorsi per assumere nuovo personale».
Quella di ieri è stata anche la puntata dei numeri: da una parte il dato preoccupante degli oltre 50 mila calabresi che nel 2019 si sono spostati per curarsi con un grosso danno per le proprie finanze e per l’intero sistema. Ma anche i numeri che non ci sono: quelli del debito della sanità calabrese che Occhiuto promette di rendere noti entro fine anno e intanto commenta i dati che Carlo Guccione, responsabile Sanità del Pd, riporta nel suo ultimo libro. «Quelli di Guccione sono al momento numeri in libertà, quelli veri ci saranno all’esito della ricognizione del debito», ha commentato Occhiuto. «Abbiamo firmato una convenzione con la Guardia di Finanza, la prossima settimana presenteremo la piattaforma in cui chi ritiene di avere dei crediti nei confronti della sanità deve iscriversi. Ma le richieste saranno controllate, appunto, dalla Guardia di Finanza. La mia idea è che molte volte si tratta di doppi o tripli pagamenti, credo che con questo sistema chi è stato già pagato si guarderà bene dal farlo. La mia impressione è che alla fine il debito risulterà ben inferiore a quanto finora ipotizzato».
La trasmissione si è chiusa con l’appello di Francesco De Lorenzo, ex ministro della salute e presidente di Favo che ha ricordato l’importanza della prevenzione nelle malattie oncologiche e ha puntato il dito sui ritardi dell’ultimo periodo per colpa del Covid, particolarmente gravi proprio in regioni come la Calabria dove per uno screening, anche se urgente, si possono aspettare diversi mesi.