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No alla soppressione del laboratorio di Biochimica clinica dell’ospedale di Cassano allo Ionio. E’ quanto auspicato dal consigliere regionale Giuseppe Aieta che con un’interrogazione scritta chiede al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio di intervenire «al fine di scongiurare l’ennesimo atto illogico, anti economico, dannoso per la salute dei cittadini consumato dalla struttura commissariale per il Piano di rientro».
Nella stesura non definitiva dell’atto aziendale adottato dall’Asp di Cosenza, previsto nel rispetto del Piano di riqualificazione e riorganizzazione del servizio Sanitario Regionale, il laboratorio di Biochimica clinica, microbiologia, biologia molecolare e tossicologia, diretto dal dottore Luciano Corrado sembra essere stato del tutto soppresso piuttosto che essere sottoposto ad un profondo processo di riorganizzazione che ne prevedesse un suo potenziamento. Gli esami tossicologici complessivi in questa struttura sono circa 100-120.000 all’anno, numeri considerevoli pari a quelli registrati dall’Asp cosentina.
Inoltre, si tratta dell’unico laboratorio, insieme a quello di Trebisacce, ad eseguire le Tao (Terapia Anticoagulante Orale) con circa 200 pazienti, persone sofferenti, anziani, che molto spesso hanno bisogno della terapia in poche ore, e che in caso di chiusura o accorpamento non saprebbero dove andare, con gravi rischi per la loro salute.
«Nella proposta dell’atto aziendale dell’Asp di Cosenza – sostiene Aieta - non si fa alcun riferimento né alla struttura, né ai servizi dalla stessa erogati. Il Decreto numero 84 del 21 luglio 2015 ha istituito la rete dei laboratori pubblici e privati, favorendo la loro operativa aggregazione attraverso forme di accorpamento. Per siffatta ragione, al fine di evitare che logiche di accorpamento/contenimento della spesa possano pregiudicare la validità dei servizi che piuttosto che attrarre altre ricorse, finiscono per essere attratti attraverso necessari processi di smembramento, è necessario chiarire e comprendere le logiche organizzative sulle quali la novella riorganizzazione è stata programmata».
Un processo di raggruppamento deve avere il duplice obiettivo di razionalizzare i costi di un servizio e di rendere più efficiente le struttura nella erogazione dei servizi: «Questi obiettivi - conclude - non sembrano essere stati in alcun modo soddisfatti. Al contrario, la mera unificazione dei laboratori ha finito per mortificare le professionalità delle soppresse Unità operative che oggi vedono azzerare le strutture per le quali per anni hanno profuso la loro opera professionale».