Servizio 118 in affanno e male organizzato. Questa mattina dirottata nella città della piana l'unico mezzo medicalizzato disponibile: «Si sarebbe potuto coinvolgere una guardia medica o il medico di famiglia»
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«Certo, siamo bravi ma non siamo ancora capaci di resuscitare i morti». È con ironica amarezza che un medico commenta l’ennesimo paradosso che descrive alla perfezione la condizione in cui versa il servizio di emergenza urgenza nella provincia di Catanzaro. Smantellato ormai da anni, privo di medici e male organizzato - nel più ampio contesto dell’assistenza territoriale - tanto da dirottare l’ambulanza di Soveria Mannelli a Lamezia Terme per compiere un accertamento di decesso su un paziente affetto da covid.
Il codice rosso
L’episodio è avvenuto questa mattina, quando la postazione di emergenza territoriale di Soveria Mannelli è stata allertata con un codice rosso per intervenire a Lamezia Terme a causa della perdita di coscienza in un soggetto affetto da covid. La postazione di Lamezia Terme risulta demedicalizzata così come quella di Maida, demedicalizzata ormai da anni, mentre l’ambulanza di Falerna era impegnata in un altro intervento.
Il decesso
Dopo appena pochi minuti però la centrale comunica l’avvenuto decesso del paziente ma l’ambulanza continua la sua corsa verso la città della piana per poter eseguire l’accertamento. Una procedura che deve essere necessariamente eseguita da un medico ma che in questo caso ha comportato l’impegno - per circa due ore – di una delle poche ambulanze medicalizzate presenti nell’intera area del lametino. «Si sarebbe potuto coinvolgere una guardia medica o il medico di famiglia» è l’appunto mosso dal sanitario costretto ad un viaggio di quaranta minuti all’andata e altrettanti al ritorno per eseguire un semplice accertamento tecnico.
Il buco nero dell'assistenza
Un problema, tuttavia, che si ripropone quotidianamente sulla scorta di una duplice inadeguatezza: una carente organizzazione dell’assistenza sul territorio provinciale e una scarsità di medici, divenuta ormai patologica. Basti pensare che nel solo mese di dicembre sono circa settanta i turni del 118 totalmente demedicalizzati nelle tre postazioni superstiti che gravitano nell’area del lametino.
Fotografia di un disastro
Quella di Soveria Mannelli conta la presenza di soli tre medici. A Falerna e Lamezia Terme, invece, il contingente appare più nutrito ma solo sulla carta. Cinque medici per ciascuna postazione ma in entrambe almeno due assenti per malattia grave e altrettanti non coprono tutti i turni. Maida è completamente demedicalizzata da diversi anni. Se si considera che di norma ogni postazione dovrebbe essere fornita di almeno sei medici per poter assicurare un servizio adeguato sul territorio, ben si comprende la proporzione del disastro. Attualmente, in organico vi sono solo 11 medici per 3 postazioni, in teoria dovrebbero essercene 24 distribuiti in 4 pet.