Nuovo grido d'allarme da parte dei camici bianchi a causa di turni massacranti e un carico di lavoro pesantissimo: «Nulla è ancora cambiato». Sull'episodio intervengono i consiglieri regionali del Pd e Amalia Bruni: «Questa la situazione della sanità in Calabria a oltre un anno dall'elezione di Occhiuto»
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«Uno dei miei colleghi medici di Pronto soccorso ha avuto una sincope, è caduto e si è fratturato una costola. Siamo rimasti in sei. Siamo allo stremo». È la drammatica denuncia che arriva da Giuseppe Loiacono, dirigente medico del Pronto soccorso dell'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Un nuovo grido d'allarme da parte dei camici bianchi in servizio nell'importante postazione del nosocomio vibonese, avviliti da turni massacranti, carenza di personale e un carico di lavoro pesantissimo.
Appena due settimane fa, lo striscione appeso al cancello dell’ospedale, in cui parlavano di “condizione disumana” e “sfruttamento”. Quindi lo sfogo via social della dottoressa Marianna Rodolico. Oggi, è appunto il dottor Loiacono a denunciare un nuovo episodio che ancora una volta rende chiaro quanto le cose non funzionino.
«Nonostante una lettera inviata a tutti, compreso il prefetto, nonostante l’intervento dei sindacati; tutto tace - scrive in un post su facebook -! Nessun nuovo medico è stato inviato al pronto soccorso, dopo i proclami e le promesse di pronta risoluzione delle problematiche da parte della dirigenza aziendale, niente è cambiato». Quindi l'appello: «Siamo stremati!! Non so quanto resisteremo ancora! Fatelo sapere e girate! La gente deve sapere che i medici al pronto soccorso di Vibo stanno finendo!! Dateci una mano!!!».
Pd Calabria: «Servono risposte urgenti»
Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri regionale del Pd – Mimmo Bevacqua, Ernesto Alecci, Franco Iacucci, Nicola Irto e Raffaele Mammoliti – che in una nota scrivono di «condividere a pieno la preoccupazione espressa da Loiacono. «Fin dal momento della nomina a Commissario ad acta di Roberto Occhiuto sono stati annunciati interventi immediati per l’emergenza-urgenza in Calabria. Ad oggi – aggiungono i consiglieri del Pd – nulla si è modificato, le strutture sono abbandonate a se stesse e non hanno organici sufficienti per riuscire a far fronte alle esigenza della cittadinanza. Si tratta di un problema che non può essere ancora sottovalutato perché mette a rischio la fornitura di un servizio essenziale, oltre allo stesso diritto alla salute dei calabresi». Il gruppo del Pd in Consiglio regionale chiede al governatore Occhiuto «risposte urgenti e la possibilità di un confronto in Assemblea sullo stato dell’emergenza-urgenza in Calabria».
Amalia Bruni: «Situazione drammatica»
Anche Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio regionale, ha voluto dire la sua: «La situazione della sanità nella nostra regione è drammatica e ogni giorno purtroppo ne abbiamo una dimostrazione. Del 118 ne parliamo quasi quotidianamente, sulla chiusura del Centro di Farmacovigilanza abbiamo speso, inutilmente, fiumi di parole, sulla carenza cronica di medici, specialisti, personale parasanitario ne raccontiamo da tempo. Ma non basta perché la realtà continua a essere peggiore di qualsiasi incubo immaginabile. L’ultima brutta notizia arriva dall’ospedale Jazzolino di Vibo dove un collega, di Pronto soccorso ha avuto una sincope, è caduto e si è fratturato una costola. Sono rimasti in sei e hanno denunciato questa situazione insostenibile tempo fa con una lettera inviata a tutti, compreso il Prefetto e sindacati senza nessun risultato concreto, solo parole e a volte nemmeno quelle. Sono colleghi allo stremo che fanno turni massacranti e l’episodio di ieri sera purtroppo è la normale conseguenza per come si è costretti a lavorare. Intanto continua l’esodo di colleghi verso le strutture private, un medico di Vibo delle infettive Covid, tempo fa è stato picchiato e si è licenziato, una dottoressa del Pronto Soccorso è stata aggredita in estate da un parente di un paziente e per le liste di attesa per visite, anche urgenti, siamo già a metà del 2024. I colleghi dello Jazzolino chiedono una mano, altrimenti il Pronto soccorso rischia la chiusura. Situazioni di questo tipo non si risolvono con incentivi economici come previsto dalla legge regionale che a mio avviso sarà certamente impugnata. Qua parliamo di colleghi che non possono fare oggettivamente di più, hanno già gettato il cuore oltre l’ostacolo e sono distrutti fisicamente e psicologicamente, non si può mandarli a morire in cambio di qualche centinaio di euro in più. Bisogna assumere medici per ripristinare le condizioni essenziali perché i reparti, funzionino al meglio e in tutta sicurezza per sanitari e pazienti. Commissario Occhiuto – incalza Bruni -, questa è la situazione della sanità in Calabria a oltre un anno dalla sua elezione e dalle sue promesse per un Rinascimento calabrese. Ieri le abbiamo chiesto di occuparsi non dei massimi sistemi ma delle cose di casa sua. Il triste esempio delle condizioni del Pronto Soccorso dello Jazzolino confermano che è tempo di agire rapidamente oppure sarà sempre di più Medioevo per la Sanità».
Di Bartolo (Pd) chiede incontro con Giuliano e Occhiuto
«La stato della sanità vibonese, a partire dai quotidiani segnali di allarme provenienti dal Pronto soccorso, ha raggiunto un grado di criticità che impone la mobilitazione di ogni livello istituzionale e l’assunzione di provvedimenti urgenti». Lo scrive in una nota Giovanni Di Bartolo, segretario provinciale del Pd Vibo Valentia. «Nei mesi scorsi – aggiunge – abbiamo ascoltato operatori sanitari e organizzazioni di categoria, intrapreso incontri con i vertici aziendali e istituzioni locali per richiamare l’attenzione sulle principali criticità, promosso interrogazioni in seno al Consiglio regionale e ispezioni nelle strutture ospedaliere, avanzando proposte e individuando soluzioni praticabili».
Di Bartolo, «visto l’aggravarsi della situazione», ha chiesto un incontro al commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano, e al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, «per un confronto definitivo sulle misure urgenti che è necessario adottare per dare risposte alle problematiche che attagliano drammaticamente la sanità nel vibonese». Quindi l’appello al presidente della Conferenza dei sindaci, Maria Limardo, e ai sindaci tutti, «affinché si convochi al più presto un’assemblea alla presenza di tutti coloro i quali hanno importanti ruoli di responsabilità all’interno delle istituzioni, a partire dal presidente della commissione sanità Michele Comito e ai vertici dell’azienda provinciale, aperta al contributo degli operatori sanitari, delle organizzazioni sindacali e di categoria».