Non sono passate inosservate le parole espresse dal commissario straordinario dell’Asp cosentina, Antonio Graziano, che a margine dell’inaugurazione di un ambulatorio di urodinamica nel presidio Iannelli di Cetraro, si è detto certo del prossimo trasferimento del reparto di Chirurgia attualmente in servizio presso l’ospedale San Francesco di Paola. A notarle, per primi, sono stati Graziano Di Natale – ex consigliere regionale della Calabria – e l’avvocato Ennio Abonante, da sempre in prima linea per la tutela del diritto alla salute, che nel merito si sono espressi duramente contro la politica rappresentativa e la classe dirigente regionale.

Secondo entrambi i legali, quella in atto sarebbe una spoliazione priva di senso, che andrebbe a rafforzare una struttura a scapito dell’altra, perché con il trasloco di un’unità nevralgica come quella chirurgica, l’intero quadrante meridionale del Tirreno cosentino, si ritroverebbe privato di un servizio per il quale, un bacino di circa 80mila utenti, dovrebbe compiere centinaia di chilometri per avere le cure necessarie.

Inoltre, Cetraro è vicina a Belvedere Marittimo, dove già insistono cliniche private convenzionate, dotate di personale all’avanguardia e attrezzature specifiche per eseguire gli interventi, mentre nell’hinterland a sud della città di Paola non sussiste alcuna realtà in grado di far fronte alle emergenze di tipo chirurgico.

«Io vengo da Falconara Albanese – ha detto l’avvocato Abonante – un comune equidistante da Cetraro e Cosenza, dove il capoluogo fa la parte del leone grazie ad un hub ben strutturato e organizzato secondo criteri divenuti standard per l’intero meridione d’Italia. A questo punto mi chiedo cosa serva fare decine di chilometri sulla costa se, nello stesso tempo, è possibile raggiungere l’ospedale Annunziata. Ritengo che questa decisione sia esclusivamente di stampo politico, probabilmente assunta per rispettare qualche accordo elettorale o far contento qualche sindaco amico. Di questo passo si creeranno le condizioni per mettere in sofferenza l’intero sistema e, contestualmente, anche i professionisti che vi operano, perché poi saranno i numeri a sancire un risultato che in questo momento parla di trasferimento, ma in un prossimo futuro potrebbe significare la perdita del reparto».

Più caustico Graziano Di Natale, che annunciato il provvedimento in tempi non sospetti, si è ritrovato solo a combattere una battaglia che attualmente lo vede in difficoltà, senza il fondamentale supporto della stessa amministrazione comunale che con il suo movimento, “La migliore Calabria”, ha contribuito a fare eleggere.

«Non essendo state smentite dal diretto interessato – ha chiosato l’ex consigliere regionale – ritengo del tutto veritiere le dichiarazioni del commissario Antonio Graziano, che per conto dell’Asp ha già pianificato il trasferimento del reparto di chirurgia. Il tutto nel silenzio della politica locale, alla quale rivolgo l’ennesimo appello a compiere un’azione eclatante come quella delle dimissioni in blocco, da consegnare nelle mani del presidente Roberto Occhiuto che, per quanto riguarda questo territorio, non sta certo distinguendosi per operatività».

In conclusione, il referente del comitato per il diritto alla salute ha rimandato ad un appuntamento da organizzare nella settimana in corso, quando cittadini e associazioni saranno chiamati a stringersi in un girotondo attorno all’ospedale cittadino, per manifestare – una volta di più – l’indisponibilità ad accettare supinamente una decisione che al momento – a parte Cetraro – non sembra far felice nessuno.