«Abbiamo la fortuna di avere in Calabria non un rettore, ma il rettore per definizione. Ha un nome e un cognome e si chiama Nicola Leone. A lui credo che questa terra debba molto. Soprattutto la provincia di Cosenza». Vitaliano De Salazar, con la schiettezza che ne connota il carattere, esprime ammirazione nei confronti del numero uno dell’Università di Arcavacata, con una punta di amarezza per la nota vicenda dell’emendamento presentato in Parlamento per allungarne il mandato in scadenza. Emendamento poi ritirato.

Autolesionismo dei calabresi

Il direttore generale con questa dichiarazione, lascia trasparire pure un sentimento di biasimo verso un certo autolesionismo dei calabresi, i primi a protestare verso un provvedimento legislativo di cui, a suo giudizio e pure a giudizio del presidente della Regione Roberto Occhiuto che ne aveva evidentemente incoraggiato la presentazione, avrebbero beneficiato proprio i calabresi. «Perché per riuscire a convogliare verso questa terra le eccellenze in campo sanitario – ha rimarcato De Salazar – bisogna creare le giuste condizioni. Bisogna riconoscere i talenti, accoglierli, avere la capacità di costruire un sistema organizzativo in grado di trattenerli». Per il manager, il rettore Leone è stata in questo processo una figura centrale e determinante.

Lea e Fondazione Gimbe

«Ci confortano – ha detto ancora ai microfoni del nostro network – le valutazioni espresse dal presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, sui risultati ottenuti nel 2023 sotto il profilo del miglioramento dei Lea. E sono convinto che anche i dati del 2024 saranno positivi. In sostanza, le dichiarazioni di Cartabellotta possono essere così sintetizzate: In Calabria si sta cominciando a fare sanità sul serio». De Salazar ha rilasciato queste dichiarazioni a margine dell’open day promosso negli ambulatori della neonatologia dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza in concomitanza con la giornata mondiale di sensibilizzazione sulle cardiopatie congenite.

Sognando la cardiochirurgia pediatrica

«La struttura dipartimentale di Cardiologia Neonatale e Pediatrica e Diagnostica Cardiologica, diretta da Mariella Lucente, è stata dotata di due nuovissimi ecografi di ultima generazione a sei sonde per la diagnostica prenatale con possibilità quindi di programmare la più opportuna sede per il parto ed anche la tempistica dell’eventuale intervento chirurgico correttivo. Fondamentale poi l’assistenza che accompagna i piccoli pazienti nelle tappe fondamentali della crescita, fino alla età adulta. In prospettiva il direttore generale De Salazar non nasconde l’ambizione di puntare alla istituzione a Cosenza di una unità di cardiochirurgia pediatrica, di cui la regione è attualmente sprovvista. «Ci stiamo ragionando – ha dichiarato - Ci sono professionalità già presenti, questa esperienza potrebbe costituire un salto di qualità anche per tutta la Calabria».

L'incidenza delle cardiopatie congenite nei nuovi nati è del dieci per mille. All'ospedale dell'Annunziata di Cosenza promossa una giornata di sensibilizzazione delle famiglie con visite ed esami gratuiti per bimbi e adolescenti fino ai 14 anni.