«La prima cosa che mi viene detta è… sarai la prima presidente donna». Agata Mollica sorride davanti all’ovvietà. Il primo gennaio 2025 prenderà il posto di Eugenio Corcioni alla guida dell’Ordine dei medici della provincia di Cosenza, nell’ambito del quale, per un lungo periodo, ha rivestito la carica di segretaria.

I lunghi mesi di “campagna elettorale” precedenti alle elezioni per il rinnovo dei vertici dell’Ordine dei medici hanno consentito alla dottoressa Agata Mollica di confrontarsi con colleghi che lavorano in zone periferiche, recependone le loro istanze: «La sensazione che ho avuto è stata quella di un generale desiderio di ripartenza, e nel nostro lavoro la passione è una componente fondamentale».

Potenziare la medicina territoriale è pre-condizione indispensabile per decongestionare l’ospedale di Cosenza. «L’Hub deve subentrare quando le prime cure non bastano più. Non tutte le patologie, soprattutto quelle croniche che affliggono gli anziani, richiedono l’accesso al pronto soccorso».

La neopresidente dell’Ordine è una nefrologa che, da trent’anni, presta servizio all’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. Se i reni hanno il compito di depurare il nostro organismo, la sanità cosentina e calabrese da cosa dovrebbero essere “depurate”? La dottoressa Agata Mollica risponde: «Non mi piace pensare di dovere dializzare la sanità, preferisco parlare della necessità di valorizzarla. A mio avviso, sarebbe necessario potenziare i servizi ambulatoriali che consentono di garantire l’assistenza specialistica sul territorio, unitamente a quella domiciliare».

Tornando al reparto di Nefrologia dell’ospedale di Cosenza, la dottoressa Agata Mollica non si sottrae alla domanda sulla scelta del professor Sebastiano Vaccarisi di lasciare l’Annunziata per diventare primario al presidio ospedaliero di Rossano. Un fulmine a ciel sereno per i tanti pazienti in attesa di trapianto. «Nonostante l’addio del dottor Vaccarisi, i trapianti di reni all’ospedale di Cosenza andranno sicuramente avanti». Questo grazie a una soluzione alternativa individuata dall’Asp, in base alla quale il primario sarà “prestato” all’Annunziata quando ce ne sarà bisogno.

Oltre al professor Sebastiano Vaccarisi, nel corso del 2024, sono stati sette i chirurghi che hanno preferito lasciare Cosenza per prendere servizio in altre realtà sanitarie: segno, questo, che all’Annunziata, forse, c’è qualcosa che non va. La presidente Agata Mollica, però, sdrammatizza: «A mio parere si tratta di valutazioni personali, dettate dalla voglia di avere maggiore autonomia».