«La vita ti cambia e non è facile accettarlo». Romina è affetta da sclerosi sistemica, malattia del tessuto connettivo che coinvolge il sistema vascolare, la cute e gli organi interni.
Da cinque anni deve fare i conti non soltanto con la malattia ma anche con chi, tra familiari e medici, non comprende fino in fondo la sua sofferenza. «Sottovalutano il mio disagio fisico - racconta -. Mi vedono sorridere e pensano che stia bene. La mia invece è una scelta di vita: rispondo col sorriso al dolore».

 

 


Romina è sposata e ha una figlia piccola. «Ha bisogno ancora di me - dice con tenerezza -. Quando i dolori, già forti, aumentano, devo farmi forza. Lo devo alla mia bimba. Ha bisogno che le metta i calzini ogni mattina», conclude, riassumendo nell’apparente banalità di un gesto quotidiano gli ostacoli che la malattia le mette davanti.
Romina ha raccontato la sua testimonianza di vita a Tropea, nel corso del primo di cinque convegni organizzati dall’associazione calabrese Malati reumatici.
L’aggregazione, attraverso questi incontri, vuole incrementare l’informazione, aiutare gli ammalati a uscire dall’isolamento e contribuire alla ricerca di risposte terapeutiche che possano essere efficaci in relazioni alle specifiche esigenze dei singoli pazienti.