Inizia oggi il percorso che porterà la Calabria fuori dal commissariamento della sanità? Nell’entourage del governatore Mario Oliverio comincia a farsi strada un cauto ottimismo. L’audizione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, durante i lavori della Conferenza dei presidente delle Regioni alla quale ha preso parte anche Oliverio, lasciano finalmente intravedere uno spiraglio di luce. Sia per quel che riguarda la revisione dei criteri dell’attuale piano di rientro, che per il suo definitivo superamento.


La Lorenzin, nelle sue conclusioni, ha riconosciuto le condizioni "disperate" in cui si trova il servizio sanitario calabrese. Da qui l’annuncio che sa di clamoroso: il suo ministero ha già predisposto un disegno di legge per il superamento dei piani di rientro.
Ovviamente i tempi per l’approvazione di un ddl sono assai lunghi. Sicuramente un intervallo molto più largo di quello che il presidente Oliverio avrebbe voluto. Ma rappresentano un indicatore delle volontà romane rispetto alla situazione in cui versa da tempo il comparto calabrese. Insomma cambiano i termini della disputa viva più che mai tra il presidente della giunta e il commissario ad acta per il piano di rientro Massimo Scura che, fino a poco tempo fa, sembravano inamovibili.


Una situazione assai delicata che il governatore ha esposto anche durante i lavori della Conferenza dei presidenti di Regione. “Dopo sette anni di Piano di rientro dal debito sanitario e di commissariamenti - ha detto Oliverio - non è più sostenibile lo stato in cui versa il servizio sanitario calabrese. In questi anni l'offerta sanitaria è via via peggiorata e l'applicazione del Piano di rientro si è dimostrata fallimentare e, ad oggi, non s’intravede nessuna inversione di tendenza. Gli stessi indicatori sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'emigrazione sanitaria passiva confermano il fallimento delle gestioni commissariali. L’emigrazione sanitaria passiva è diventata un vero e proprio fenomeno di massa, anche per patologie di base e media specialità, a riprova del preoccupante grado di sfiducia che riveste il servizio sanitario calabrese. Ciò provoca un costo economico e sociale per le famiglie coinvolte ed un salasso per le casse della Regione. Le stesse previsioni per il 2016 vedono, rispetto all'anno precedente, un ulteriore aumento del fenomeno”.


Quel che si aspetta Mario Oliverio è chiaro: va bene il ddl per uscire dal commissariamento, ma da subito occorre rinegoziare il piano di rientro e arrivare alla sostituzione di Scura e Urbani, specie dopo la sollevazione popolare arrivata con l’approvazione dei decreti di riordino della rete ospedaliera.


Tutti argomenti che saranno sviscerati durante la seduta del Consiglio regionale del prossimo 31 marzo che si occuperà esclusivamente di sanità. Una riunione che potrebbe rappresentare il tentativo di dare la spallata definitiva all’Ufficio del Commissario, con l’approvazione di un documento unitario al quale sta già lavorando da tempo il capogruppo dei democrat a palazzo Campanella Sebi Romeo. Un documento sul quale il Pd proverà a far convergere l’unanimità dei consensi per dare un preciso segnale di volontà politica che andrà a fare il paio con quello già espresso con forza dai medici e dalle organizzazioni di categoria.

 

Riccardo Tripepi