VIDEO | Nursing Up incalza la politica: «Se non si continueranno ad adeguare i numeri c’è il rischio di vedere vanificati gli sforzi compiuti nel migliorare l’attuale offerta sanitaria calabrese»
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«Permane la necessità di ultimare le procedure di stabilizzazione al 31.12.2021 e programmare la ripartenza per il prossimo anno con concorsi a tempo indeterminato, con riserva alla stabilizzazione per chi avrà raggiunto i 36 mesi al momento dell’indizione del bando stesso. Questo dovrà esser certamente un tema centrale per chi si candiderà alle prossime elezioni per il rinnovo della carica del presidente della Regione e del Consiglio Regionale».
Fabio Bruschi, dirigente del sindacato degli infermieri Nursing Up, richiama la politica e non solo, sull’attuale quadro numerico legato ai professionisti del settore. Durante l’emergenza Covid, nelle corsie il numero dei paramedici è aumentato, avvicinandosi dopo tempo al fabbisogno dichiarato da tempo. Ma rischia tutto di saltare: «Ad oggi – spiega Bruschi - la determinazione del tetto di spesa nelle deliberazioni di approvazione del piano del fabbisogno di personale relativo al triennio 2021/2023 avviene non tenendo conto certamente del tetto di spesa da fabbisogno teorico secondo DCA 192/2019».
«Se prendiamo esclusivamente come ad esempio la deliberazione della commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro n. 642 del 20 maggio 2021, andiamo ad analizzare il costo del personale infermieristico – incalza il sindacalista - noteremo che il personale in servizio al 31.12.2020 era di 573 unità a fronte di un fabbisogno da dca 2019 di 669 (quindi, meno 96 unità)».
«Tale metodologia è stata applicata (per chi lo ha già fatto) ed andrà applicata (per chi lo dovrà ancora presentare) , da tutte le aziende Ospedaliere calabresi, per tutti i profili dirigenziali, sanitari e non, che compongono l’attuale forza lavoro, con grave ripercussione sugli attuali organici. In assenza di un intervento politico – avverte Bruschi - affinché vengano rivalutati i tetti di spesa secondo Dca 2019 e non più secondo criteri di kegge del 2009 , alla fine dell’anno in corso e l’inizio del prossimo anno, c’è il rischio che vedremo vanificare gli sforzi compiuti nel migliorare l’attuale offerta sanitaria calabrese».
Quella che è stata adottata come strategia emergenziale, insomma, sarebbe la via maestra per riempire le corsie delle figure professionali sanitarie mancanti.