Giace ancora al terzo piano della Cittadella il progetto per la costituzione di un secondo pronto soccorso a Catanzaro. Nel 2023 la nascita di una nuova area d’emergenza era divenuto argomento principe in città, preludio degli investimenti – già programmati in edilizia sanitaria - che avrebbero potuto cambiare il volto dell’assistenza locale, innanzitutto decongestionando il presidio ospedaliero Pugliese.

Nelle sabbie mobili

Precipitato però nel 2024 nelle sabbie mobili della burocrazia regionale, dove ancora riposa in attesa di essere spedito a Roma al vaglio del ministero della Salute e del Mef. È trascorso infatti più di un anno da quando le parti in causa – azienda e università – hanno trovato l’accordo sul progetto che prevede l’attivazione del pronto soccorso, dell’osservazione breve intensiva e del reparto di medicina d’urgenza a direzione universitaria nel presidio Mater Domini, come tra l’altro anche sancito dal protocollo d’intesa che ha consacrato la nascita della nuova azienda Dulbecco.

Accordo trovato

A dicembre 2023 l’Umg ha accordato il suo assenso, fugando così ogni residuo dubbio sulle storiche resistenze degli ambienti accademici alla nascita di un reparto attivo h24. Un concetto più volte ribadito anche dallo stesso rettore, Giovanni Cuda, in numerose occasioni pubbliche. A stretto giro l’incontro a Roma per definire le coperture economiche, individuate nei fondi ex art. 20; gli stessi destinati alla realizzazione del nuovo ospedale.

Il ritorno in patria

Il progetto ha, quindi, fatto rientro in patria – con la benedizione di azienda, università e ministero - per intraprendere il percorso di incardinamento nella programmazione di edilizia sanitaria regionale. Un iter piuttosto farraginoso ma obbligatorio per accedere ai fondi ex art. 20 che prevede la stesura da parte della Cittadella di un documento programmatico – decretando così ufficialmente l’avvio dell’attività istruttoria che dovrebbe concludersi con la dichiarazione di «pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dell’opera» da parte del ministero della Salute, del Mef e, infine, della Conferenza Stato-Regioni.

In fase di gestazione

Nel caso del progetto del nuovo pronto soccorso l’attività istruttoria – di per sé molto lunga – non è ancora stata avviata dal momento che il documento programmatico si trova ancora in fase di gestazione al dipartimento Salute e Welfare. In particolare, nelle mani del settore Edilizia sanitaria che dovrebbe curare la predisposizione della metodologia per la formulazione e la valutazione dei documenti programmatici (Mexa), un documento che, sulla base di un modello predeterminato, definisce l’analisi socio-sanitaria-economica dell’opera e la rispondenza della strategia ai bisogni identificati.

L’accordo di programma

Insomma, un percorso iperburocratizzato ma necessario per avviare l’istruttoria: innanzitutto ottenere il parere positivo del nucleo di valutazione per gli investimenti pubblici, propedeutico poi alla sottoscrizione dell’accordo di programma tra Regione, ministero della Salute e Mef da passare, infine, al vaglio della Conferenza Stato Regioni.

I fondi ex art. 20 

I canali di finanziamento sono stati definiti nell’ultimo accordo di programma, bollinato lo scorso giugno. Il documento prevede, infatti, uno stralcio programmatico che, oltre alle risorse per la realizzazione del nuovo ospedale, include anche 20 milioni per l’adeguamento funzionale ed impiantistico del presidio Mater Domini. Le risorse disponibili saranno assorbite quasi interamente dal progetto che contempla tre distinti interventi di rifunzionalizzazione dei reparti per far spazio al nuovo pronto soccorso e l’acquisto di apparecchiature idonee.

Gli investimenti attesi

Se, dunque, il nuovo ospedale manca di progettazione ma è in ogni caso incluso nell’ultimo accordo di programma seppur non ancora in fase attuativa; il nuovo pronto soccorso è dotato di progettazione ma non è ancora stato cristallizzato in alcun specifico accordo di programma, non avendo la Regione avviato l’istruttoria. Ovvero, manifestato l’intenzione a ministero della Salute e Mef di realizzarlo.