«Un cittadino della mia regione nativa, la Calabria, ha meno possibilità di sopravvivere a un tumore rispetto a uno che vive nelle regioni del Nord e questo è veramente assurdo». È una riflessione amara, da medico e da calabrese, quella che Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, ha affidato all’apertura dei lavori del convegno nazionale “Close the Care Gap”, promosso da Iss, Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e Fondazione Aiom. L'evento è stato organizzato all'Iss alla vigilia della Giornata mondiale contro il cancro (World Cancer Day), che si celebra il 4 febbraio e vuole sensibilizzare i cittadini sulle differenze nell'accesso alle cure.

«Sono già 24 anni dall'istituzione della Giornata mondiale contro il cancro e l'obiettivo è sempre lo stesso: azzerare il cancro prevenibile», ha detto Bellantone. «Ricordo - ha proseguito - che ai tempi in cui si discuteva del primo viaggio sulla Luna, nella scelta di dove destinare i fondi un presidente americano utilizzò lo slogan “O cancro o Luna”. Purtroppo, a distanza di molto tempo, la Luna è quasi un ricordo, ormai ci siamo arrivati, mentre sul “pianeta cancro”, pur essendoci avvicinati parecchio, non siamo ancora sbarcati».

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«Anche quest'anno - ha poi evidenziato Bellantone - il focus è su un problema che ritengo davvero desolante, quello del divario esistente in varie zone del mondo per quanto riguarda i trattamenti, la diagnosi e i risultati sul cancro».

«Da uomo del Meridione - ha precisato il presidente dell'Iss- mi ferisce ancora di più il verificare che nella nostra stessa Italia esistono discrepanze notevoli: altro che articolo 32 della Costituzione. Purtroppo un calabrese ha meno possibilità di sopravvivere a un tumore rispetto a uno che vive nelle regioni del nord e questo è veramente assurdo».

«Grazie a voi - ha poi affermato - molte volte il cancro si trasforma da malattia acuta in malattia cronica, quindi si convive per molto tempo con questa malattia e sfortunatamente insorge tutta una serie di problematiche che non sono solo sanitarie ma anche socioeconomiche per quanto riguarda il reinserimento dei pazienti nella vita sociale. Abbiamo fatto dei passi avanti con la legge sull'oblio oncologico ma bisogna fare ancora tante cose».

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«I recentissimi dati di Eurocare - ha inoltre reso noto - ci dicono che ben il 5% della popolazione ha avuto una diagnosi di cancro e che nell'ultimo decennio si è assistito a un aumento dei casi prevalenti in media di circa il 3,5% l'anno, sempre con una differenza tra le diverse aree geografiche».

«Il nostro ministero - ha affermato il presidente dell'Iss - è molto impegnato per ridurre questo divario in Italia e, allo stesso tempo, sul fronte della cronicizzazione della malattia cancro è necessario occuparsi sempre più di una riabilitazione oncologica».

«L'Istituto superiore di sanità - ha concluso Bellantone - è schieratissimo in questa battaglia per l'azione contro la morbilità e la mortalità, soprattutto per la promozione di stili di vita salutari. È necessario iniziare con un forte programma sugli stili di vita che parta dalle scuole elementari e che sicuramente porterà a risultati migliori: è infatti molto più facile convincere un bambino a non iniziare mai a fumare piuttosto che convincere un fumatore a smettere».