VIDEO | La classifica stilata dal magazine americano Newsweek ha preso in considerazione 2.400 nosocomi di 30 nazioni. Al primo posto, nel Belpaese, il Policlinico Gemelli di Roma
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Non c’è nessun ospedale del Sud Italia tra le 250 strutture che il magazine americano Newsweek reputa le migliori al mondo in un’analisi che ha incluso ben 2.400 ospedali di 30 Paesi. Ai primi posti tre strutture americane: la Mayo Clinic di Rochester, Stati Uniti, la Cleveland Clinic sempre negli US e il Toronto General Hospital, in Canada. Il primo ospedale italiano nella prestigiosa lista figura al 35esimo posto ed è il Policlinico Gemelli di Roma, che si conferma ancora una volta il “migliore ospedale d’Italia” secondo la classifica stilata ogni anno dall’autorevole magazine.
Sono 14 in tutto le strutture ospedaliere italiane presenti nella graduatoria e sono tutte nel centro-nord del Paese. Seguono al Gemelli di Roma: il Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano (52esimo); l'Irccss Ospedale San Raffaele-Gruppo San Donato (57esimo); l'Istituto clinico Humanitas di Rozzano (65esimo); il Policlinico S.Orsola Malpighi di Bologna (66esimo); l'azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (103esimo); l'Ospedale policlinico San Matteo di Pavia (117esimo); l'Azienda ospedaliera di Padova (118esimo); l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (135esimo); il Presidio ospedaliero Molinette - Aou Città della Salute e della Scienza di Torino (165esimo); l'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze (187esimo); gli Spedali Civili di Brescia (202esimo); l'Azienda ospedaliera-universitaria Sant'Andrea di Roma (211); l'Irccs Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia (215esimo).
Un’esclusione, quella di strutture ospedalieri del Sud Italia, che non sorprende se si considera che in un’analisi effettuata lo scorso anno da Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) - in merito ai migliori e i peggiori ospedali d’Italia - le ultime posizioni risultano occupate esclusivamente da strutture ospedaliere del centro-sud. Spiccano in negativo nella classifica di Agenas anche due strutture calabresi, l'Annunziata di Cosenza e il Mater Domini di Catanzaro.
Gli indicatori utilizzati nella valutazione sul territorio nazionale sono: il tempo d'attesa nei pronto soccorso, il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi chirurgici stabiliti dalla legge, i tassi di ricovero ad alto rischio di inappropriatezza, come ad esempio i pazienti medici ricoverati in reparti chirurgici, lo stato di invecchiamento delle apparecchiature, la gestione finanziaria e contabile e infine il numero degli operatori sanitari in rapporto al numero dei posti letto. In base a questi criteri i due ospedali calabresi sono rientrati appunto fra i peggiori d’Italia.