Soppressa la guardia medica di Longobucco ma anche di altri centri dell’area jonica pedemontana: i centri storici di Corigliano Rossano, di Bocchigliero e di Crosia. Per questo motivo, stamane è stato realizzato un sit-in nell’area antistante al Distretto di Viale Michelangelo a Rossano, alla presenza del sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo, del consigliere regionale Giuseppe Graziano, dei segretari delle organizzazioni sindacali di Cgil e Cisl Antonio Baratta e Cesare Sapia, e di tanti cittadini giunti dal centro silano.

Proteste a Rossano

Si è trattato di una manifestazione pacifica e simbolica. Sul posto si sono portati gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano-Rossano e della polizia locale. Una delegazione è stata poi ricevuta dal Direttore del Distretto Antonello Graziano. Il problema è la carenza di medici i quali non ritengono conveniente la proposta economica trimestrale avanzata dall’Asp di Cosenza. Ed ecco che i vertici aziendali si vedono costretti ad optare per la chiusura del servizio, necessario in alcune realtà montane, come per l’appunto Longobucco, sprovvista di assistenza sanitaria. Il comune più vicino è ora Cropalati. Il Direttore del Distretto sanitario Antonello Graziano ha avviato una serie di interlocuzioni con il commissario dell’Asp di Cosenza Vincenzo La Regina al fine di trovare una soluzione provvisoria.

Chiesto elenco all'Ordine dei medici di Cosenza

È stata avanzata una richiesta all’Ordine dei Medici di Cosenza affinché possa fornire un elenco di medici da cui attingere. Ma il problema è strutturale, occorre un intervento del Governo e, in particolare in Calabria, del commissario Longo sia sul fronte della copertura finanziaria sia sul versante della proposta contrattuale da sottoporre ai sanitari ai quali, allo stato, risulta più appetibile lavorare nelle Usca e non già come guardia medica la cui attività non consente nessuna forma di carrierismo. I medici generici preferiscono continuare gli studi con le specializzazioni mediche o con i corsi di formazione di Medicina generale per l’accesso agli incarichi di assistenza primaria. Occorre introdurre il turn-over e sbloccare il numero chiuso, da tempo molti medici vanno in pensione e non vengono rimpiazzati.

«Tutte situazioni che vanno risolte», ha affermato il direttore Graziano. Nell’area Jonio Sud, sono stati individuate 33 unità mediche da coprire mediante concorsi. In tutto il comprensorio si richiede un fabbisogno di 53 medici per soddisfare le necessità delle 13 postazioni esistenti. Allo stato attuale, ci sono 12 titolari e qualche trimestrale.