Il fenomeno non riguarda soltanto i medici ma anche infermieri e Oss. I dati forniti dall’Asp dopo il nostro servizio sui camici bianchi che lavorano negli uffici (e non nelle corsie)
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Devono averla presa davvero sul serio all’Asp di Reggio Calabria la questione dei sanitari “imboscati”. Come abbiamo già scritto l’altro giorno l’azienda, a distanza di un anno e mezzo dalla richiesta, ha inviato al capogruppo regionale del M5s, Davide Tavernise i dati chiesti sul personale adibito ad altre mansioni rispetto quelle per cui erano stati assunti o che erano titolati di inidoneità a svolgere le mansioni cui erano stati assegnati.
Sanità Calabria | Medici imboscati, dopo un anno arriva il dato shock di Reggio: 340 negli uffici lontani dalle corsie
Dopo un anno, pareva che la richiesta fosse destinata a rimanere senza risposta. E invece a sorpresa gli uffici dell’Azienda sanitaria hanno deciso di fornire i dati totali che, come abbiamo scritto, ammontano a circa 340 lavoratori fra medici e altro personale sanitario.
Ma la cosa ancora più strana è che subito dopo la pubblicazione del nostro articolo, l’Asp di Reggio ha prodotto un nuovo documento, con il quale entra ancora di più nel dettaglio della situazione.
Non a caso il documento ha come oggetto “Precisazioni”. Queste precisazioni sono che in totale abbiamo 79 medici con inidoneità totale o parziale a svolgere le loro funzioni. Fra questi ce ne sono 37 con esenzione ai turni notturni e reperibilità diurna/notturna che sono rimasti nella Struttura di assegnazione; 8 con esenzione ai turni notturni; 2 che sono esentati dal lavoro in emergenza/urgenza.
Numeri decisamente più cospicui riguardano invece il personale infermieristico. In totale sono 208 quelli che hanno l’inidoneità. Di questi 173 hanno una inidoneità parziale con una serie di limitazioni alle attività da svolgere; 9 hanno l’esenzione ai turni notturni e di reperibilità. Tutti gli altri con inidoneità parziali.
Sono invece 31 gli Oss che hanno questo tipo di limitazioni di cui 3 che sono esentati dai turni notturni e 4 esentati dal lavoro nell’emergenza/urgenza. Infine ci sono anche 10 amministrativi che hanno questo tipo di prescrizioni e quattro dirigenti di ruolo sanitario.Questo quindi è il dettaglio della situazione che cambia poco la sostanza.
Il rischio concreto, davanti a questi numeri, è che la sanità in Calabria continuerà ad andare così. Con il medico che non può essere impiegato in attività che prevedono l’utilizzo di taglienti o pungenti, quello che non può entrare in sala operatoria, quelli che possono occuparsi solo di codici bianchi, gli infermieri e oss che non possono sollevare alcun carico o movimentare i pazienti, tecnici sanitari di radiologia medica con prescrizioni sull’attività di radioesposizione. Hai voglia a importare cubani!