L'avvocatura regionale aveva gettato un'ombra sulla legittimità della convenzione approvata da Azienda Zero sotto la gestione De Salazar. Nell'attesa di dirimere il nodo delle competenze non è chiaro chi dovrà farsi carico del nuovo personale, autisti e infermieri bloccati in un limbo
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
Non è solo il concorso per autisti ad essere stato inghiottito dal caos generato dalla delega di funzioni attribuita – a suo tempo – da Azienda Zero all’Asp di Cosenza per la gestione dell’area dell’emergenza urgenza extra-ospedaliera. Nell’imbuto amministrativo ci sono, infatti, finite tutte le procedure concorsuali avviate nel frattempo dall’azienda sanitaria bruzia, bloccate in attesa di dirimere il nodo sulle competenze.
Caos amministrativo
Il caso è scoppiato in Cittadella qualche giorno prima di Pasqua dalle contrapposte posizioni espresse dalle due parti in causa: l’avvocatura regionale (per conto di Azienda Zero) che ha sollevato dubbi sulla legittimità nel conferimento della famigerata delega di funzioni e l’Asp di Cosenza determinata, invece, ad andare avanti ma trascinando nel baratro le procedure già avviate.
Sanità Calabria | La gestione dell’emergenza e i dubbi sulla delega di funzioni all’Asp di Cosenza: a rischio assunzioni e nomine di responsabili
Autisti in attesa
In primis, appunto, il concorso per il reclutamento degli autisti soccorritori. «Dal 10 al 15 dicembre vedremo i primi su questi mezzi di soccorso» aveva pronosticato il direttore del dipartimento di emergenza-urgenza dell’Asp di Cosenza, Riccardo Borselli, evidentemente ignaro del vicolo cieco appena imboccato.
Sanità Calabria | Ambulanze a corto di autisti, a nove mesi dal concorso è nebbia fitta sulle procedure per il reclutamento
Vicolo cieco
Il corposo contingente selezionato alla fine di gennaio resta ancora in attesa della chiamata in servizio, ma lo stesso destino potrebbe attendere anche i partecipanti al successivo concorso bandito sempre dall’azienda sanitaria cosentina per il reclutamento di infermieri da destinare all'area dell'emergenza urgenza territoriale.
Dubbio amletico
Il quesito da sciogliere, e su cui ci si arrovella da settimane, è sempre lo stesso. E vale a maggior ragione per il personale di nuova assunzione di cui resta da capire chi sarà il datore di lavoro. Da questo dubbio deriva la brusca frenata sulla chiamata in servizio e assegnazione degli autisti alle aziende sanitarie di destinazione. Non è ancora chiaro, infatti, chi – tra le aziende – dovrà prendersi in carico il personale: autisti e infermieri.
L'emergenza contesa
L’Asp di Cosenza che agisce su delega di Azienda Zero? O quest’ultima in previsione di un rientro della funzione “temporaneamente” delegata all’Asp di Cosenza? O ancora, le aziende sanitarie di destinazione del personale? Al di là degli aspetti puramente economici – ovvero l’imputazione dei costi e il pagamento degli stipendi – è evidente che in ballo c’è la “contesa” sulla gestione dell’emergenza urgenza in Calabria, area che, almeno secondo le previsioni iniziali, dovrebbe essere o ritornare ad essere in capo ad Azienda Zero.
La formula...magica
Ed è, appunto, attorno a questi interrogativi che da settimane ci si arrovella alla ricerca di una soluzione. Una formula in grado di trarre la macchina fuori dal pantano e, al contempo, sanare gli atti pregressi, adottati dall’Asp di Cosenza nella fase di transizione da una gestione all’altra dell’ente di governance, bruscamente interrotta dalla morte di Giuseppe Profiti.
Il dca salvifico
Da giorni, infatti, si dà per imminente l’adozione del dca salvifico. Un problema che però resta anche per il personale già in servizio, soprattutto in quelle aziende sanitarie che hanno perso le centrali operative nell’operazione di riorganizzazione e accentramento dell’emergenza urgenza.
Datore di lavoro cercasi
I sindacati da più tempo denunciano disfunzioni. «Non può essere accettabile che tutto il personale che afferisce ai servizi del 118 abbia difficoltà ad avere risposte sulle più banali richieste, dalle ferie ai permessi, alla fruizione di permessi per 104 e via dicendo» è il richiamo della Fp Cgil che ieri in una nota ha commentato: «La riorganizzazione delle centrali operative avrebbe dovuto superare le inefficienze e creare un coordinamento virtuoso, siamo invece nel caos più totale».