Il 16 marzo scorso è stata eseguita per la prima volta in Calabria,  nell'Azienda ospedaliera di Cosenza, una nuova tecnica non chirurgica di trattamento delle lesioni maligne nel fegato. Lo rende noto la stessa Azienda ospedaliera.

 

Si tratta della "B-Tace", evoluzione della P-Tace, effettuata dall'equipe della Uosd di radiologia interventistica di cui è dirigente responsabile Giampiero Guido. E' una procedura delle immagini che utilizza la caterizzazione del vaso arterioso che alimenta le lesioni, bloccando il flusso del sangue. Il vaso viene occluso tramite il gonfiaggio di un palloncino premontato su un microcatetere, lo stesso che viene usato nelle angioplastiche, e questo permette una migliore distribuzione del farmaco chemioterapico.

 

Il 25 marzo, inoltre, in coordinamento con il Centro regionale trapianti, sono stati prelevati gli organi da un donatore di 77 anni, in morte cerebrale, presso l'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. "All'Annunziata di Cosenza - è scritto in una nota - l'equipe di Anatomia Patologica ha preventivamente esaminato entrambi i reni del donatore, a seguito di tale esame, si è giunti alla valutazione che il trapianto di un solo rene non avrebbe garantito una ottimale funzionalità nel tempo, assicurata, invece, dal doppio trapianto. Nel corso della notte un solo ricevente ha usufruito di un trapianto di 2 reni per sfruttarne al massimo la potenzialità funzionale". Il ricevente è un paziente cosentino. (Agi)