Il presidente del Consiglio comunale di Cosenza in una nota al vetriolo demolisce i risultati sbandierati dal governatore: «Buttare fumo negli occhi è una pratica che non incanta più nessuno»
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«Buttare fumo negli occhi è una pratica, terribilmente, inflazionata, che non incanta più nessuno. E i pubblici proclami della serie “stiamo ricostruendo la sanità dalle fondamenta” sono una tragicomica barzelletta». Esordisce così il presidente del Consiglio comunale di Cosenza ed esponente del Pd Giuseppe Mazzuca rivolgendosi al governatore Roberto Occhiuto a cui, in una nota che ha il sapore di una lettera aperta, elenca tutti i presunti «fallimenti» della sua gestione.
«Lei ha, effettivamente – afferma Mazzuca –, ricostruito le fondamenta della sanità. Ma le ha ricostruite, distruggendole e devastandole. E, ora, le presento, carte e numeri alla mano, il rendiconto aggiornato del suo fallimento. Le elencherò, analiticamente, le macerie della sua scellerata gestione».
A cominciare dai Lea. «È vero o non è vero – domanda il presidente del Consiglio comunale bruzio – che la Calabria è l’unica regione italiana a non raggiungere il minimo indispensabile nella rilevazione dei Lea? È vero o non è vero che la Calabria ha la peggiore performance nel rispetto dei Lea? È vero o non è vero che, in Calabria, gli avanzi di cassa sono solo farlocchi, perché esistono, in quanto non sono stati erogati i Lea?».
Le domande – retoriche – di Mazzuca si susseguono su questa linea, toccando tutti i punti dolenti in tema di sanità: alto tasso di migrazione sanitaria, ospedali da bollino rosso, posti letto. «L’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, nella graduatoria è il fanalino di coda, con oltre 350 posti letto in meno», sottolinea l’esponente del Pd.
E ancora: «È vero o non è vero che, a proposito, dei posti di terapia intensiva e semi-intensiva, in Calabria, l’attuazione del relativo piano di implementazione è miseramente fallita? È vero o non è vero che, in Calabria, è fallita, anche, la realizzazione dei 18 pronto soccorso Covid? È vero o non è vero che in Calabria, in due circostanze e nel pieno dell’emergenza pandemica è stata, falsamente, certificata e attestata l’esistenza di oltre 20 posti letto Covid in più?».
«Nei cassetti della Regione Calabria – evidenzia ancora Mazzuca –, marciscono, inutilizzati, milioni di euro per la riorganizzazione della rete ospedaliera, ma anche per l’edilizia sanitaria e per l’acquisto di nuove tecnologie». E poi «la situazione contabile» che, «per molte Aziende sanitarie, è fuori controllo, perché si ignorano le partite di bilancio degli anni precedenti».
«È vero o non è vero – chiede ancora Mazzuca – che il bilancio consuntivo dell’anno 2022, redatto dall’Asp di Cosenza, è stato bocciato dall’Organo di revisione?».
E si arriva ad Azienda zero: «È vero o non è vero che l’Azienda zero è un oggetto tanto misterioso quanto, scandalosamente, lucroso? È vero o non è vero che sull’Azienda zero pesano, come macigni, gravissimi profili di illegittimità costituzionale, così per come eccepito dai Ministeri competenti?».
E di qui ai «contratti di appalto, platealmente, illegali»: «Per esempio – afferma il rappresentante dem –, il contratto per la gestione e la distribuzione degli ausili ai disabili gestito dall’Asp di Cosenza».
Per toccare, poi, l’acquisto dei mezzi mezzi di soccorso usati dalla Lombardia, le liste d’attesa e i loro «tempi mostruosamente biblici».
«È vero o non è vero che, in Calabria, il diritto alla salute non è esigibile?», domanda Mazzuca. E ancora: «È vero o non è vero che la Regione Calabria, a tutt’oggi, e da oltre sei mesi, non ha erogato, neppure un centesimo di euro, a titolo di trattamento economico integrativo, in favore dei docenti e dei ricercatori della facoltà di Medicina dell’Unical?».
E infine: «È vero o non è vero che la Regione coltiva l’ostinata e perfida volontà di seppellire la costruzione del nuovo ospedale della città di Cosenza, mandando in fumo, non solo il cronoprogramma, ma anche il relativo finanziamento dell’Inail?».
Venti domande alle quali, dice Mazzuca, ne seguiranno altre. «Ora – conclude – abbia la compiacenza di rispondere a queste prime 20 domande e abbia il coraggio di smentirmi. Questi sono i risultati straordinari? O tutto questo certifica la bancarotta della sanità calabrese? Basta. Ma, per davvero, basta, signor governatore, prendere in giro i calabresi».