VIDEO | L’associazione Vivere sorridendo ha promosso un nuovo sit-in davanti all’ospedale per tenere alta l’attenzione sulla vicenda e chiede un confronto con l’Asp: «Questi malati hanno il diritto di curarsi nella loro terra»
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Dopo il sit-in del 6 luglio scorso, l’associazione Vivere Sorridendo è tornata a manifestare davanti all’ospedale di Crotone per chiedere la riapertura del reparto di Medicina nucleare, chiuso da due anni in attesa di lavori di ammodernamento. «Deve essere riproposto sempre, come se fosse un nuovo problema» spiega Giovanni Marsala, presidente dell’associazione che rappresenta i pazienti oncologici del Crotonese, chiedendo un confronto sereno con l’Asp per sapere «come stanno le cose».
Il diritto alla salute
«Questi malati – aggiunge – hanno diritto a curarsi nelle strutture pubbliche e a Crotone, perché con la Medicina nucleare chiusa, non tutti possono permettersi di rivolgersi al privato o di viaggiare, senza considerare le criticità dei collegamenti nel Crotonese».
Al sit-in anche l’associazione di clownterapia Regalerò un sogno, in attesa - dopo l'emergenza Covid - di tornare a portare sorrisi e buon umore in corsia: «Siamo presenti perché crediamo che la salute è un diritto di tutti e come tale va difeso. È importante partecipare, bisogna farsi ascoltare e urlare anche la nostra rabbia» ci dice il suo giovane presidente, Roby Contarino.
«Commissariamento non è servito»
A Crotone, osserva Gaetano Papaleo della Fp Uil, c’è «una città che chiede salute, chiede la ricostruzione di una sanità che è stata demolita con reparti chiusi, servizi sospesi e liste d’attesa con tempi lunghissimi. Oggi possiamo dire con certezza che 12 anni di commissariamento della sanità calabrese non sono serviti e le cose sono peggiorate. A Crotone, è più evidente perché abbiamo un ospedale considerato periferico, uno Spoke, e la comunità di riferimento è costretta a rivolgersi altrove».
Tra l’altro, proprio ieri pomeriggio, il Consiglio comunale ha approvato un documento con cui chiede di potenziare la struttura ospedaliera affinché torni a essere un Hub, con maggiori servizi: «Sarebbe il minimo – aggiunge Papaleo – perché serve un rilancio urgente della sanità crotonese». Per Marsala, l’atto dei consiglieri è sicuramente «apprezzabile, ma c’è bisogno che i buoni propositi abbiano un seguito».
A manifestare, davanti all’ospedale, anche i rappresentanti di altre associazioni del territorio, alcuni consiglieri comunali e semplici cittadini.