L'associazione dei Comuni condivide l'appello lanciato da Spirlì ai ministri Lamorgese e Speranza: «È una vicenda che deve trovare soluzione per il bene di tutti i calabresi» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Si è tenuto oggi il Consiglio regionale di Anci Calabria. Tra i temi affrontati, anche quello della crisi della clinica privata Sant’Anna Hospital. «Diversi sindaci e amministratori hanno evidenziato la portata della vicenda che investe non solo il territorio catanzarese ma si riversa anche sugli ambiti delle altre provincie e sulle relative popolazioni», fa sapere in una nota il presidente facente funzioni dell’Anci Calabria, Francesco Candia.
I sindaci hanno condiviso l’appello che il presidente ff. della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha inviato nei giorni scorsi ai ministri Speranza e Lamorgese, chiedendo l’avvio di un’attività ispettiva al fine di fare chiarezza sul caso Sant’Anna. Un’iniziativa che Candia definisce necessaria, «per richiamare l’attenzione del Governo nazionale su una vicenda, dai risvolti complessi, che deve trovare una soluzione per il bene di tutti i calabresi».
«Il presidente Spirlì, nella missiva – continua il numero uno dell’associazione dei Comuni calabresi -, ha puntato il dito contro le responsabilità dell’Asp di Catanzaro che avrebbe espresso la volontà di non sottoscrivere con il management della struttura sanitaria il contratto 2020 sino alla risoluzione del contenzioso in essere. Il rischio concreto, dunque, è quello di impantanarsi in un groviglio burocratico che finirebbe per nuocere ai medici e ai professionisti che operano da anni, con risultati eccelsi, all’interno del S. Anna Hospital e, di conseguenza, ai tanti pazienti che possono godere di un’assistenza di alto profilo, in campo cardochirurgico, restando nella nostra terra. Non si può, infatti, non considerare il pericolo che la sospensione prolungata dell’attività del presidio del Capoluogo potrebbe arrecare ai cittadini calabresi nel caso in cui si trovassero costretti ad andare fuori regione per curarsi».
Candia sottolinea quindi che una chiusura definitiva del Sant’Anna rappresenterebbe «una ferita incolmabile» dal punto di vista economico ed occupazionale, visto «l’importante indotto che la struttura assicura al territorio anche in termini di posti di lavoro».
«I sindaci, che sono i primi tutori della salute e del lavoro nelle nostre comunità, non possono, dunque, che condividere nello specifico la richiesta di Spirlì e associarsi nell’appello rivolto ai ministri affinché - conclude - il Governo, dall’alto, prenda in mano la situazione superando l’impasse e assumendo le determinazioni indispensabili a tutela dei diritti dei calabresi»