Il presidente della Società italiana dei medici dei più piccoli (Simpe): «Prendere in considerazione test salivare nel momento in cui c'è una classe in cui non tutti sono vaccinati»
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«Gli studi che stanno cercando di introdurre la vaccinazione anche per i più piccoli sono molto seri e tranquillizzano». Lo ha detto Giuseppe Mele, presidente della Società Italiana Medici Pediatri (Simpe), ai microfoni della trasmissione L'Italia s'è desta, su Radio Cusano Campus, in merito agli studi in corso sui vaccini per i bambini sotto i 12 anni, la cui immunizzazione è fondamentale «per raggiungere l'immunità di gregge, che è almeno al 90%».
Rispetto alle mascherine in classe, confermate per il nuovo anno scolastico, l'esperto spiega: «Le precauzioni non sono mai troppe. Noi ad esempio abbiamo finito di svolgere un congresso per la prima volta in presenza e avevamo tutti la mascherina pur essendo tutti vaccinati».
Mentre «il test rapido salivare la si deve prendere in considerazione nel momento in cui c'è una classe in cui non tutti sono vaccinati». Mele rassicura quindi sui vaccini per i giovanissimi: «Alcuni pensano che, se la sperimentazione è stata rapida, vuol dire che è poco sicura. I dati che stanno emergendo dimostrano che la scienza è molto seria. Quando gli enti europei e americani approvano un vaccino vuol dire che c'è stata un'ampia e rigorosa ricerca, quindi avviciniamoci con grande fiducia alla vaccinazione. È probabile che ci possano essere effetti secondari che devono essere presi in considerazione. Soprattutto quando si parla di bambini le precauzioni devono essere sempre prese e, solo quando la ricerca avrà dato risultati sperati, potremo sottoporre i ragazzi al di sotto dei 12 anni al vaccino». Quando gli enti regolatori daranno l'ok, ha concluso, «deve essere il pediatra il punto di riferimento per decidere sulla vaccinazione».