Il robot Da Vinci è già installato nel blocco operatorio dell’Annunziata di Cosenza. Entrerà in funzione a pieno regime nel mese di giugno, dopo un breve ciclo di formazione del personale. Le sale chirurgiche, per un virtuale taglio del nastro inaugurale della strumentazione, hanno accolto nella mattinata di oggi 30 marzo, il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Vitaliano De Salazar, il rettore Nicola Leone dell’Università della Calabria, che ha sostenuto l’investimento nell’ottica della sinergia attivata con il nuovo corso di laurea in medicina e chirurgia, e poi numerosi camici bianchi ed infermieri componenti delle equipe in servizio nel nosocomio.

Un'arma di contrasto all'emigrazione sanitaria

«Si tratta – ha detto De Salazar – di un’apparecchiatura che, attraverso una maggiore precisione, consentirà di efficientare e migliorare ogni attività chirurgica, specificatamente quella mini-invasiva. Notevoli i benefici per i pazienti, in termini di cura e recupero clinico, ma anche sotto il profilo economico. Perché – ha aggiunto il commissario – la chirurgia mini-invasiva comporta un decorso post-operatorio più breve, quindi una minore incidenza di occupazione dei posti letto. Ritengo contribuirà inoltre a mitigare l’emigrazione sanitaria».

La follia della Panizzoli

«É un tassello importante del grande progetto dell’Università per l’ospedale e la sanità calabrese – ha detto il rettore Nicola Leone - Solo il 30 dicembre scorso abbiamo sottoscritto la convenzione prima con la Regione e poi con l’Azienda Ospedaliera e in pochi mesi abbiamo già 8 medici universitari che svolgono assistenza e tre alla guida di reparti come direttori di Unità Operative Complesse. Il robot Da Vinci è all’avanguardia», ha proseguito Leone, annunciando inoltre l’acquisto a breve di un braccio robotico per la neurochirurgia, «tutte strumentazioni – ha concluso - pienamente in linea con lo spirito del nostro corso in medicina, chirurgia e tecnologie digitali». L’acquisto dell’innovativa apparecchiatura era stato già programmato nel 2019. Poi l’allora manager Giuseppina Panizzoli ritirò il finanziamento ritenendo si trattasse di una spesa superflua. «Se questa circostanza corrisponde al vero- ha commentato De Salazar con una punta di sarcasmo - mi sembra pura follia».