Le linee guida decise dopo un confronto tra i rappresentanti delle Asp calabresi ed i presidenti provinciali dell'Ordine dei Medici sono state recepite nell'ordinanza emessa dalla presidente della Regione
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In merito alle direttive predisposte dal Governo per limitare la diffusione del coronavirus, nelle ultime ore si è posto anche in Calabria il problema di quale percorso debbano seguire le persone in quarantena fiduciaria per assentarsi legittimamente dal posto di lavoro.
Chi non ha sintomi non è malato
Non è un problema secondario: si susseguono le segnalazioni di soggetti rientrati nel territorio regionale dopo un periodo trascorso nelle zone colpite dal contagio, ai quali i medici di base hanno consigliato l’isolamento volontario, certificando uno stato di malattia anche in mancanza di sintomi. Persone che poi, in seguito alla visita fiscale inviata dall’Inps, sono dovute rientrare in servizio.
Un confronto per trovare la soluzione
La questione è stata al centro di un confronto tra i cinque presidenti degli ordini provinciali dei medici ed i rappresentanti delle cinque Aziende Sanitarie Provinciali. Al termine sono state concordate le linee da seguire per autorizzare la certificazione di quarantena da coronavirus, già recepite nell'ordinanza emessa dalla Presidente della Regione, Jole Santelli, la prima del suo mandato.
Chi può accedere al beneficio
Il beneficio potrà essere richiesto esclusivamente da coloro che abbiano transitato o sostato nelle due settimane precedenti l'istanza in uno degli undici comuni della cosiddetta zona rossa, vale a dire le località lombarde di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e quella veneta di Vò Euganeo. Ma anche da persone che dimostrino di essere venuti a contatto con un soggetto risultato positivo al coronavirus.
Il ruolo dei medici
Se ricorre una delle suddette circostanze la persona interessata deve contattare il proprio medico di famiglia. In alternativa, nel caso non fosse residente in Calabria, può rivolgersi al medico di base di un parente. Nella terza ipotesi in cui non sia residente e non abbia congiunti in loco, come per esempio nel caso di chi si trovi in Calabria per motivi di lavoro, magari ospite di un albergo, bisogna rivolgersi al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria provinciale territorialmente competente o anche al numero verde messo a disposizione dalla Regione.
La giustifica per il datore di lavoro
I richiedenti saranno sottoposti ad un triage telefonico ed alla verifica dei requisiti mediante un controllo della veridicità delle informazioni fornite. Successivamente saranno posti sotto sorveglianza attiva. Contestualmente il Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria provinciale territorialmente competente procederà alla comunicazione di quarantena all’Inps, prescrivendo la permanenza domiciliare. Non sarà una certificazione di malattia o di inabilità, ma di impossibilità a recarsi nei luoghi di impiego. Questa documentazione costituirà formale giustifica per il datore di lavoro.