La Cittadella ci riprova con un avviso per l’assegnazione delle postazioni in larga parte sguarnite di camici bianchi. Ecco i dati provincia per provincia
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È ancora ben lontana dall’essere sanata la ferita dell’emergenza sanitaria territoriale. A testimoniarlo sono di nuovo i numeri, quelli pubblicati dal dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria nell’avviso per la copertura degli incarichi vacanti.
Chiamata alle armi
Una chiamata alle armi che si rinnova di anno in anno ma con pochi effetti concreti. I camici bianchi sono pochi e ancor meno quelli interessati a salire a bordo di un’ambulanza per prestare il primo soccorso in emergenza.
Gli incarichi vacanti
La Cittadella ci ha riprovato qualche giorno fa pubblicando un avviso con l’indicazione dettagliata degli incarichi vacanti per i quali si intende procedere all’assegnazione, partecipanti permettendo. Sono complessivamente 145 i medici ricercati per rendere complete le equipe e le turnazioni delle postazioni territoriali di emergenza.
Per completare, quindi, la dotazione di personale medico a bordo delle ambulanze che, a causa della cronica carenza di camici bianchi, sono state trasformate in mezzi di trasporto che scaricano pazienti nei pronto soccorso, intasandoli.
A Cosenza
Nella provincia di Cosenza sono ben 73 gli incarichi vacanti, ovvero il numero di medici che servirebbero per colmare le carenze. Tra le postazioni territoriali più a corto di personale vi sono Corigliano, Cassano allo Ionio e Praia a Mare dove mancano sei camici bianchi, cinque ne mancano alla postazione di Cosenza e Cariati, quattro a Lungro, a Trebisacce, Paola, Amantea e San Giovanni in Fiore. Tre a San Marco Argentano, Cetraro, Rogliano e alla pet dell’Unical.
A Catanzaro
Nella provincia di Catanzaro gli incarichi vacanti sono 43 distribuiti nelle 14 postazioni territoriali, di cui tre demedicalizzate da anni. Maida, Sersale e Tiriolo dove servirebbero, appunto, sei medici. Quattro ne mancano a Montepaone Lido e a Chiaravalle Centrale, tre nella pet di Catanzaro e Falerna. Due a Lamezia Terme, Isca sullo Ionio, Girifalco e Soveria Mannelli. E infine un solo medico per Catanzaro Lido, Taverna e Sellia Marina.
A Vibo Valentia
A Vibo Valentia ne mancano nove: quattro a Vibo Valentia, tre a Serra San Bruno e due a Soriano Calabro.
A Reggio Calabria
Infine, l’area del Reggino dove la carenza è decisamente meno marcata rispetto alle altre province. Qui l’azienda sanitaria provinciale è alla ricerca di venti medici: sei ne mancano a Taurianova, quattro a Oppido Mamertina, tre a Gioia Tauro, due a Polistena e uno rispettivamente a Scilla, Reggio Calabria, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Bianco e Palizzi.
Defezioni
Sull’argomento è intervenuto il delegato provinciale Smi per l’Asp di Catanzaro, Saverio Ferrari. «Sono ormai anni che nessun medico presenta più domanda o se la presenta poi non partecipa. La Regione, le varie Asp e Azienda Zero si sono mai posti la domanda del perché nessun medico accetti di lavorare nel 118?
Nessun incentivo
La risposta è così semplice da far apparire quasi ridicola questa costante pubblicazione fatta chiaramente per dovere d'ufficio. L'Air calabrese è praticamente fermo agli albori del 118 avendo previsto dal 1997 ad oggi adeguamenti economici quasi nulli, risibili per poter sperare di rendere appetibile un incarico gravoso non solo dal punto di vista professionale.
L’ultimo Air
A conferma di ciò anche l'ultimo Air non ha previsto alcun incentivo economico ed è ancora in attesa del giudizio dei tavoli romani essendo la Calabria ancora commissariata. Continuare così vorrà dire arrivare in poco tempo alla completa demedicalizzazione del 118 calabrese che già ora è agonizzante in tutte le Asp. Allora sorge una domanda non del tutto maliziosa: è forse questo il vero obiettivo? Se lo è e tutto lo lascia pensare, tale obiettivo è molto vicino ed è giusto che i calabresi ne siano eventualmente messi a conoscenza».