Si torna a protestare a Catanzaro. Nel corso della manifestazione indetta dal sindacato Usb, nel piazzale della cittadella regionale, gli operatori sanitari chiedono una sanità senza precariato e un piano di assunzioni per rendere operativi tutti gli ospedali calabresi e potenziare la medicina territoriale.

«Dopo due anni di pandemia nulla sembra essere cambiato - dice Vittorio Sacco, Usb pubblico impiego Calabria -. Il Recovery Plan prevede solo l'8% dei fondi per la sanità, in Calabria il piano di rientro ci costringe ancora a tagliare sui servizi pubblici e non ci permette di fare concorsi o un vero e proprio piano di assunzioni stabili: il piano di Occhiuto certifica che gli ospedali smantellati rimarranno tali. I lavoratori della sanità precari lavorano ancora nell'incertezza del futuro e le cliniche private continuano ad assorbire risorse pubbliche per i loro profitti, spesso anche in maniera illegittima».

Bisogna unirsi per conquistare «una stabilizzazione definitiva per tutti i precari della sanità operanti in Calabria - ha aggiunto Sacco -, un piano di assunzioni, l'erogazione regolare delle indennità Covid, uno svolgimento centralizzato e trasparente dei concorsi pubblici per tutte le categorie, l'abolizione del piano di rientro e l'internalizzazione nel pubblico delle strutture private e del loro intero personale».