VIDEO | Nei prossimi giorni altri partecipanti alle preselezioni sono stati convocati mentre chi è rimasto fuori proporrà ricorso al Tar per annullare le graduatoria e l'intera procedura
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I concorsi per infermiere e operatore sociosanitario espletati dall'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro sono finiti al centro delle attenzioni della Procura del capoluogo. E non solo per l'incontro già in agenda per il primo agosto, quando un gruppo di partecipanti alle selezioni sarà ricevuto dal procuratore, Nicola Gratteri. Sembra, infatti, che alcuni candidati ammessi alla fase preselettiva siano stati convocati negli uffici della procura per essere interrogati e ancora altri dovrebbero essere sentiti nei prossimi giorni.
La sospensione
Le presunte anomalie e le irregolarità che hanno scandito i cinque giorni di prova, denunciate dai partecipanti al concorso all'indomani della pubblicazione delle graduatorie, tengono ormai banco da giorni e hanno perfino condotto lo stesso management a fare un passo indietro sospendendo entrambe le procedure al fine di avviare un'indagine interna ed appurare se oggettivamente vi siano state falle nel sistema di sorveglianza o altre irregolarità in grado di intaccare l'immagine aziendale.
L'impugnativa al Tar
Procedono, invece, su un binario parallelo le azioni che un nutrito gruppo, e il fronte si allarga di giorno in giorno, ha promosso in sede legale con l'obiettivo di annullare le graduatorie e l'intera procedura concorsuale. Documenti, registrazioni, fotografie e video sono già confluiti in un dossier consegnato nelle mani dell'avvocato del foro di Catanzaro, Stefania Valente, che ha annunciato di essere intenzionata a proporre un ricorso al Tribunale amministrativo regionale. I tempi non saranno brevi dal momento che la sospensione delle procedure decisa dai vertici del Pugliese imporranno il deposito dell'impugnativa non prima di settembre e solo nel caso in cui il management deciderà di andare avanti con i concorsi. Nel dossier sono finiti anche messaggi in cui la presenza di un particolare componente di commissione veniva "segnalata" ad uno dei candidati o i presunti legami di parentela tra gli ammessi alle graduatorie delle preselezioni. Pare non sia passata inosservanza l'abbondante ricorrenza di stessi cognomi nella lunga lista di chi ha passato la prima fase del concorso.
Luana Costa