Dopo l'arrivo in pronto soccorso è stato trasferito nel reparto di Rianimazione per sottoporsi all'Ecmo, il sistema di respirazione extra-corporea. Oggi Giupo è fuori pericolo. La lettera di ringraziamento dei genitori
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«Siamo i genitori di Giuseppe o, meglio, “Giupo”, come tutti lo chiamano». È quanto si legge in una lettera scritta da Monia e Mimmo, genitori di un ragazzo di diciotto anni rimasto sospeso tra la vita e la morte per circa un mese. A causa di un incidente, verificatosi lo scorso 16 giugno scorso, è giunto in condizioni disperate al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria Dulbecco di Catanzaro.
Politraumatizzato, con seri problemi a un polmone tanto che, dopo un primo intervento, è stato trasferito nel presidio Mater Domini della medesima azienda per usufruire del sistema Ecmo, l’ossigenazione extracorporea, tenendo accesa la fiammella della speranza. «Giorni difficili, trascorsi ad aspettare un pur flebile miglioramento che, alla fine, è arrivato. Giuseppe ora è fuori pericolo ed è con profonda gratitudine che vi scriviamo questa lettera per ringraziare ciascuno di voi per l'incredibile supporto, l'alta professionalità e l'umanità che ci avete dimostrato durante questo periodo difficile.
Nostro figlio è stato accolto nelle corsie dei vostri reparti con una prontezza e una competenza straordinarie e, fin dal primo momento, abbiamo percepito il calore umano e la dedizione che caratterizzano il vostro lavoro. Ogni medico, infermiere e operatore sanitario che ha preso parte alla cura di Giupo ha dimostrato non solo una grande professionalità ma anche una sensibilità e un'attenzione che ci hanno dato conforto nei momenti di maggiore preoccupazione. Abbiamo, tra l'altro, avuto modo di sperimentare la grande collaborazione tra i professionisti delle due strutture, segno che l'integrazione di cui tanto si parla sta finalmente trovando riscontro nei fatti.
E, allora, vogliamo citarvi uno per uno perché non sarà mai troppo, per noi, dirvi grazie. Cominciamo dall’Ecmo team - Reparto rianimazione del presidio Mater Domini. Senza la loro dedizione e la loro professionalità non potremmo raccontare questa storia: si tratta di una realtà di eccellenza della sanità calabrese. Medici che abbiamo visto davvero lottare giorno e notte per salvare la vita a nostro figlio.
Per questo il nostro grazie di cuore va innanzitutto ai professori associati di Anestesia e Rianimazione Eugenio Garofalo e Andrea Bruni; al dirigente medico Eugenio Biamonte e al direttore facente funzioni, professore Longhini; grazie alle dottoresse Sara Rizzo, Martina Fontanella, Claudia Roccia, Giusi Cimino, Silvia Corrado; ai dottori Francesco Blasi, Antonio Caroleo, Karim Abdallà, Pierfrancesco De Luca; al dottore Francesco Givigliano, chirurgo toracico; ai dottori Antonio Curcillo e Francesco Villella, tecnici della perfusione. Quindi grazie a tutti gli infermieri e gli OSS, a cominciare dalla dottoressa Anna Froio, coordinatore infermieristico. E poi, Andrea, Vincenzo, Michele, Nino, Arianna, Patty, Marco, Antonio, Raffaele, Vincenzo, Valentino, Maria, Luciana, Lucia, Antonio, Caterina, Fabrizio. E alla dolce signore Patrizia, addetta alle pulizie: pregava e ci dava conforto essendo certa che sarebbe andato tutto bene.
Non troveremo mai abbastanza parole per esprimere la nostra riconoscenza ma speriamo che possiate comprendere quanto apprezziamo il vostro impegno. Grazie di cuore per aver salvato la vita del nostro Giuseppe e per averci accompagnato in questo difficile cammino con professionalità, umanità e amore. Desideriamo, inoltre, ringraziare personalmente tutti coloro che si sono stretti attorno a noi, i familiari e gli amici che ci hanno supportato con la preghiera, la vicinanza e anche con un semplice messaggio.
Siamo stati commossi dalla solidarietà e dall'affetto ricevuti che ci hanno dato la forza di affrontare ogni giorno con fiducia e coraggio. Siamo consapevoli che il percorso di Giuseppe verso una completa guarigione richiederà ancora tempo e pazienza ma sapere che è ormai fuori pericolo e vedere i progressi che sta facendo ci riempie di gioia e gratitudine. E poi siamo certi che continueremo ad avere il vostro sostegno che in tutto questo lungo mese è stata una luce di speranza in un mare di incertezza».