È quanto emerge dal prospetto del fabbisogno per il 2022 dove la commissaria straordinaria dell'azienda Lucia Di Furia ha elencato e specificato le serie di professionalità per sopperire all’emergenza (ASCOLTA L'AUDIO)
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L’Asp di Reggio Calabria ha bisogno di quasi 3.800 persone per coprire i posti vacanti su tutto il territorio provinciale. È quanto si legge nel prospetto del fabbisogno del personale per il 2022 dove la commissaria Lucia Di Furia ha elencato e specificato le serie di professionalità per sopperire all’emergenza legata al personale sanitario.
Il numero stimato dall’azienda è pari a 3.779: 907 dirigenti medici, 51 dirigenti dell’area veterinaria, 77 dirigenti sanitari non medici, 51 dirigenti delle professioni tecnico amministrative e ben 2693 professionisti di comparto. E per quanto questa cifra possa sembrare enorme, anche in virtù delle denunce che il sindacato della Uil ha lanciato invitando la commissaria a verificare il numero di medici “imboscati”, è comunque inferiore alle richieste avanzate nel 2020 che superavano le 4mila unità.
Un dato legato alla riduzione delle prestazioni che conta, però, un investimento di 159 milioni e 632mila euro. E guardando la distribuzione del personale richiesto emerge l’enorme e preoccupante carenza dedicata all’emergenza urgenza e al 118.
La delibera
Quella presentata è «una traslazione da uno strumento programmatico statico, come la dotazione organica, ad uno strumento di natura gestionale e dinamica, che definisce le necessità in base a due essenziali parametri: il budget di spesa disponibile e le concrete esigenze da soddisfare, rimuovendosi così gli “aprioristici” limiti posti dalla dotazione organica», si legge nella delibera dell’Asp
«Tale nuova impostazione determina un processo di maggiore responsabilizzazione delle amministrazioni, chiamate ad operare una redistribuzione del personale e scelte allocative delle nuove immissioni di personale – continua la delibera -, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, tenendo conto delle effettive esigenze e non più di precostituite determinazioni di fabbisogni; la maggiore elasticità del sistema ha lo scopo precipuo di orientare le risorse verso quegli ambiti di azione ritenuti maggiormente rispondenti alle esigenze espresse dai fruitori nonché di sviluppo dei servizi offerti e di miglioramento della qualità».
La sfida
Le richieste così come le emergenze sono state tutte messe nere su bianco, la sfida è quella di riuscire a reclutare il personale necessario a soddisfare un fabbisogno importante mentre continua a precipitare la situazione strutturale: Scilla docet.