Il consigliere regionale di minoranza: «Rischio è che emergenza urgenza si trasformi in servizio taxi»
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«Ancora un tentativo andato a vuoto per risolvere la questione del Servizio emergenza urgenza ridotto ai minimi termini. Ai colleghi del 118 era stato prospettato l'aumento di 10 euro l'ora da inserire nel nuovo contratto Air ma dopo un nuovo incontro in Regione è stato comunicato che secondo il Mef questo accordo sarebbe in contrasto con l'articolo 98 del vecchio testo perché questa somma sarebbe erogata a pioggia mentre ci sarebbe bisogno della disponibilità personale degli operatori, una rendicontazione dei compiti e altri adempimenti burocratici che di fatto rendono impossibile raggiungere l'obiettivo di trovare una soluzione equa». Lo afferma, in una nota, Amalia Bruni, leader dell'opposizione in Consiglio regionale.
«La burocrazia, quando diventa padrona dei percorsi - aggiunge Bruni - rende impraticabile qualunque strada, anche la più semplice. Di fronte a una vicenda grave come la carenza di personale per il 118 la visione burocratica costringe le nostre ambulanze a girare da sole, con autista e infermiere che oltre a portare il paziente in ospedale, altro non possono fare mentre sappiamo bene come sia capitale fornire le prime cure mediche il più rapidamente possibile. È il tempo la variabile che riesce a salvare vite umane. Sono convinta che occorre adottare misure straordinarie che ridiano impulso a un settore dal quale tutti scappano, sia per i contratti poco appetibili, sia per le condizioni di lavoro sempre più stressanti».
«Il punto - sostiene Bruni - è che occorrono soluzioni straordinarie, in grado di superare ostacoli burocratici e normativi. In caso contrario il rischio è derubricare il 118 salvavita a un normale servizio di taxi per pazienti da trasportare in ospedale, dove non sempre arrivano ancora in vita».