Si spaccano i vertici del policlinico di Catanzaro sulla proposta avanzata questo pomeriggio dall'Azienda sanitaria provinciale volta ad attenuare la mobilità passiva per le patologie cardiologiche nell'area centrale della Calabria. L'incontro già nell'aria da qualche settimana si è tenuto nel primo pomeriggio nella sede di Madonna dei cieli, durante il quale si è vagliata la disponibilità del policlinico universitario ad aumentare il numero di prestazioni.

Il policlinico si spacca

Al vertice erano presenti il primario della cardiochirurgia universitaria, Pasquale Mastroroberto, e il commissario straordinario, Giuseppe Giuliano, i quali però hanno espresso pareri divergenti sulla proposta avanzata dall'Asp. Il primo autorizzato a prendere parte alla riunione quale delegato del rettore, Giovambattista De Sarro, ha offerto la più ampia disponibilità ad incrementare il numero degli interventi; il commissario straordinario pur non facendo mancare la presenza si è dichiarato indisponibile chiamandosi fuori dai giochi. Secondo quanto emerso, si sarebbe rimesso alle decisioni di competenza della Regione e, nello specifico, della struttura commissariale, sul tema che da giorni infiamma gli animi.

La programmazione

L'azienda sanitaria provinciale, così come previsto per legge, prima di procedere alla programmazione sanitaria ha voluto consultare gli erogatori pubblici per sondarne capacità e disponibilità. E il delegato del rettore, Paquale Mastroroberto, ha dichiarato la possibilità di aumentare il numero degli interventi cardiochirurgici portandoli dagli attuali 350 annui al doppio ma a condizione di un incremento di personale medico, infermieristico e di anestesisti. Una precondizione indispensabile e resa possibile dalle capacità strutturali del policlinico che in linea teorica sarebbe così nelle condizioni di aumentare il volume di attività.

Il convitato di pietra

Tuttavia, benchè la riunione non avesse ad oggetto il Sant'Anna Hospital, dipendenti e vertici aziendali dopo poco tempo hanno raggiunto la sede amministrativa dell'Asp. «Non è nostra intenzione rubare nulla a nessuno - ha riferito il professor Mastroroberto - abbiamo solo espresso la disponibilità ad aumentare le prestazioni assistenziali di un erogatore pubblico. Tra le tre cardiochirurgie calabresi (compresa quella privata accreditata del Sant'Anna Hospital ndr) l'università negli anni è stata quella più mortificata in termini di finanziamenti, di posti letto e personale».

I numeri del disequilibrio

E nei fatti i numeri parlano chiaro, la dotazione di posti letto accreditati alla clinica privata supera di gran lunga quella disponibile in entrambe le cardiochirurgie pubbliche, il policlinico universitario di Catanzaro e il centro cuore al Gom di Reggio Calabria. In tal senso il professor Mastroroberto ha inteso sottolineare che «da anni e da ben prima della crisi del Sant'Anna conduco una battaglia volta ad implementare il numero dei posti letto per la cardiochirurgia universitaria, sede dela scuola di specializzazione e di un corso di laurea per tecnici perfusionisti».

Pubblico vs privato

L'azienda sanitaria provinciale al termine della riunione si è riservata di formulare una proposta progettuale che contempla anche gli aspetti economici da inviare alla Regione Calabria e, più in particolare, alla struttura commissariale. Sarà il commissario, Guido Longo, a farsi carico di una scelta che si prospetta già complessa: accettare la proposta della Asp tesa a diminuire la mobilità passiva grazie ad un rafforzamento della sanità pubblica o respingerla mantenendo immutato un disequilibrio che assegna più risorse e più posti letto ad una clinica privata, seppur accreditata.