Percentuali in discesa per esavalente e quadrivalente. Il calo più allarmante in Puglia ma anche la nostra regione ha perso rispettivamente il 2,7 e lo 0,5%. Ecco i dati del ministero per il 2023
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Il Mezzogiorno italiano è sempre più il regno dei No Vax, con regioni come Puglia, Marche e Calabria che registrano un calo delle coperture vaccinali, mentre Sardegna e Sicilia continuano a scendere. Al contrario, nel Centro-Nord del Paese si raggiunge l'immunità di gregge per la prevenzione delle malattie infettive nei bambini. L’unica eccezione al Sud è la Campania, che si distingue come unica regione a superare il 95% di copertura per i vaccini obbligatori dal 2017.
I dati riportati oggi da Repubblica mostrano che a livello nazionale, nel 2023, si registra un lieve calo delle coperture per il vaccino esavalente (polio, difterite, tetano, pertosse, epatite B, emofilo dell’influenza rispetto all'anno precedente, mentre per il vaccino quadrivalente si osserva un aumento. Anche una variazione di un solo punto percentuale in più o in meno è considerata significativa per la copertura vaccinale. I dati evidenziano che più bambini sono immunizzati, minori sono i rischi di contagio per coloro che non possono essere vaccinati per scelta dei genitori o per motivi di salute.
I dati del ministero, come detto, rivelano la riduzione su scala nazionale dello 0,39 per cento per il vaccino esavalente, mentre si registra uno 0,24 per cento in più per il quadrivalente (morbillo, parotite, rosolia, varicella) che ha una copertura del 94,6 per cento. Il primo viene somministrato dal terzo mese di età, l’altro nel secondo anno di vita. Si tratta dei vaccini che la legge del 2017 ha reso obbligatori fino a 16 anni per l’iscrizione a scuola. Una legge allora molto osteggiata dal partito trasversale dei No Vax e che oggi alcune forze del centrodestra stanno mettendo in discussione.
Le regioni meridionali mostrano una tendenza al ribasso nelle coperture vaccinali, che potrebbe dipendere da fattori come la fragilità del sistema sanitario o una maggiore resistenza della popolazione ai vaccini. Un calo particolarmente accentuato si registra in Puglia, seguita da Calabria e Marche. La Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano sono tra le regioni con le coperture più basse.
Il calo più eclatante si registra – a sorpresa – in Puglia, con un -2,8 per cento per l’esavalente e -1,4 per il quadrivalente tra il 2022 e il 2023. Seguono a ruota Calabria (rispettivamente -2,7 e -0,5 per cento) e Marche (-2,2 e -1,5). Penultima in assoluto è la Sicilia, con appena l’89,4 per cento di copertura per l’esavalente (-0,9 per cento rispetto al 2022) e il 90,7 per il quadrivalente. Peggio fa solo la provincia autonoma di Bolzano, terra tradizionalmente ostica per i vaccini (85,2 per cento per l’esavalente, 83,8 per il quadrivalente), che però, rispetto all’anno prima, è la regione più in crescita (+6,3 per cento e +5,2).
Decolla anche il Friuli Venezia Giulia che sfonda quota 95 per cento in tutte le vaccinazioni obbligatorie, mettendo a segno un +4,4 per cento per l’esavalente e un +3,2 per il quadrivalente. Il decremento ha già fatto sentire i suoi primi effetti per alcune malattie come il morbillo: 1.045 casi nel 2024 contro i 44 casi dell’anno prima. Un’impennata dovuta da un lato alla fine delle restrizioni anti-Covid, dall’altro al calo della vaccinazione in alcune Regioni.
La pandemia ha amplificato le disparità tra Nord e Sud, con le regioni meridionali che hanno risentito di problemi organizzativi e di personale nella gestione delle vaccinazioni pediatriche. Al contrario, le regioni del Nord, già ben strutturate, hanno potenziato i servizi e mantenuto alti livelli di copertura vaccinale. Questa variabilità mette in evidenza il divario esistente tra le due aree anche in termini di prevenzione. L'entrata in vigore dell'autonomia differenziata potrebbe accentuare ulteriormente questa disparità, secondo gli esperti.