Ha suscitato un’ondata di indignazione il caso del cittadino di Lamezia Terme, Fiore Isabella, che ha inviato una pec al procuratore di Catanzaro Salvatore Curcio per denunciare il grave disservizio subito con la prenotazione, al Cup di Catanzaro, di alcuni esami specialistici.

La vicenda

A Isabella il medico curante aveva prescritto sei esami per verificare il suo stato di salute dopo una brutta malattia. Dopo aver telefonato al Cup dell’Asp di Catanzaro il paziente si è trovato davanti al muro del calendario bloccato di ben quattro esami su sei: la colonscopia con classe di priorità P (ovvero programmata, da prenotare entro 120 giorni dalla data della ricetta), ha dato esito calendario bloccato perché non pervenuto. Stesso risultato hanno dato i tentativi di prenotare un elettrocardiogramma con visita cardiologica di controllo all'ospedale di Lamezia, un ecocolordoppler e spirometria globale con visita pneumolgica, esami che il medico curante aveva prescritto con classe di priorità D (ovvero differita, entro 30 giorni per le visite / 60 giorni per gli accertamenti diagnostici).
Fiore Isabella è riuscito a prenotare solo un elettrocardiogramma dinamico a Germaneto che è riuscito a fare a metà marzo, e un’ecocolordopplergrafia cardiaca a Germaneto per il 24 luglio. Da sottolineare come quest’ultimo esame è stato fissato ben oltre i 60 giorni previsti dalla classe di priorità D.

I commenti

Sui social network la notizia ha suscitato l’indignazione di parecchi calabresi che si sono trovati nella stessa situazione di Isabella.
«Chiami oggi e non hanno i calendari quindi ti invitano a riprovare fra pochi giorni, quando riprovi ti dicono che per tutto il 2025 è già tutto occupato questo nell'arco di tre giorni. Cosa impossibile da credere perché in così pochi giorni non possono prenotare per un anno intero visto quanto sono lunghi i tempi d'attesa per accedere al servizio», scrive una donna sulla pagina Facebook del network LaC.
«È 8 mesi che hanno i calendari sempre chiusi», commenta un’altra donna.
Molti lamentano il fatto che basti pagare, o andare privatamente, e le liste d’attesa si accorciano: «Però poi sempre in struttura se paghi non so perché te la fanno subito», è il commento.
E c’è chi aggiunge: «Le intramoenia vanno a gonfie vele».
«Un bel magna magna a favore dei privati», commenta un signore.

«Ho rinunziato, non posso attendere sette mesi»

Ma non è solo sulla pagina social di LaC che i calabresi hanno esternato la propria indignazione. La notizia è stata condivisa e la condivisione è stata commentata. Ognuno racconta la propria disavventura.
«È una vergogna!!!... Chi non ha soldi non può curarsi... Viva l'Italia e la Calabria, in particolare... Ho la visita di controllo prenotata dallo specialista, a maggio 2025 e mi prenotano gli accertamenti per il mese di gennaio '26... Se li richiedo a pagamento li posso avere dopo due o tre giorni... Che schifo!!!…», racconta una maestra in pensione.
«Io ho rinunziato, non posso attendere sette mesi!», dice un’altra signora. Le chiediamo se per «rinunziato» intende che si rivolgerà al privato. Ma la risposta è allarmante: «… forse non faccio niente per protesta». Presi per sfinimento, i calabresi, soprattutto i più anziani, rinunciano a curarsi.