Il documento contabile 2023 è stato pubblicato «ma non è consultabile». Un comitato che riunisce diversi iscritti parla di «gestione fallimentare» e contesta i costi della quota a cui non corrisponde «alcun servizio»
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«Di fronte all’aumento ingiustificato della tassa d’iscrizione, abbiamo deciso di scavare a fondo nei conti dell’Opi di Catanzaro. E quello che abbiamo scoperto è semplicemente sconcertante». Lo si legge in una nota diramata da un comitato di infermieri in relazione all’aumento delle tasse deliberate dall’ordine delle professioni infermieristiche di Catanzaro.
Il comitato chiarisce come: «mentre gli infermieri sono costretti a pagare di più, la gestione dell’ordine si distingue per sprechi, spese fuori controllo e un bilancio che grida vendetta. Per dimostrare la scarsa oculatezza a amministrativa dell’attuale Consiglio Direttivo, abbiamo confrontato i dati con l’Opi di Reggio Calabria, ordine che per dimensione e collocazione geografica e molto simile a quella di Catanzaro.
Il risultato? Catanzaro sperpera somme esorbitanti in molte voci senza alcuna apparente giustificazione» è l’accusa del comitato che ha analizzato i bilanci ufficiali del 2022 «perché l’Opi di Catanzaro – con un comportamento inaccettabile – ha pubblicato il bilancio 2023 in un file vuoto, una gravissima violazione della legge e del regolamento che impone la pubblicazione trasparente dei conti. Ecco alcuni numeri a confronto che mostrano la vergognosa gestione dell’ordine di Catanzaro:
• Collaborazioni e consulenze: Catanzaro 25mila euro, Reggio Calabria 4mila e 400 euro.
• Spese telefoniche e internet: Catanzaro 10mila euro, Reggio Calabria 500 euro.
• Bollette (elettricità, gas, acqua): Catanzaro 5mila euro, Reggio Calabria mille euro.
• Affitto della sede: Catanzaro 32mila e 400, Reggio Calabria 7mila e 500 euro.
• Beni e servizi vari: Catanzaro 30mila euro, Reggio Calabria 954 euro.
• Spese legali e liti: Catanzaro 4mila euro, Reggio Calabria zero euro.
• Fondo di riserva: Catanzaro 30mila euro, Reggio Calabria zero.
• Fondo spese impreviste: Catanzaro 49mila euro, Reggio Calabria zero.
• Spese di pulizia locali Sede: Catanzaro 15mila euro, Reggio Calabria 2mila.
• Spese per deleghe a Consiglieri Commissioni e gruppi di lavoro: Catanzaro 10mila euro, Reggio Calabria voce non presente quindi zero.
• Spese per Compensi, indennità e rimborsi alla Presidenza: Catanzaro 30mila euro, Reggio Calabria 16mila e 200 euro.
• Spese acquisto materiali di consumo, stampati, cancelleria e varie: Catanzaro 7mila euro, Reggio Calabria 400 euro.
• Spese Manutenzione, riparazione e adattamento uffici e relativi impianti Catanzaro 10mila euro, Reggio Calabria 500 euro.
• Manutenzione e riparazione macchine d'ufficio e assistenza software Catanzaro 15mila euro, Reggio Calabria 3mila e 100 euro.
• Spese per convegni, riunioni e assemblee degli iscritti: Catanzaro: 60mila euro, Reggio Calabria 300 euro.
«Su questo ultimo punto non c’è sicuramente bisogno di ricordare proprio a gli infermieri, che proprio il 2022 è stato l’anno della pandemia e del lockdown, quindi la possibilità di fare riunioni e convegni in presenza è stata davvero ridotta all’osso! Infatti mentre l’ordine di Reggio a fronte dei 5.000 euro messi a bilancio ne riusciva a spenderne solo 300, l’Opi di Catanzaro ne metteva a bilancio 60.000 e riusciva a spenderli tutti. Per lo meno curioso, vero?»
«Una gestione scellerata, che vede cifre spropositate destinate a spese secondarie mentre gli infermieri ricevono servizi minimi, il Consiglio Direttivo dell’Opi di Catanzaro ha avuto l’arroganza di aumentare la tassa d’iscrizione. Ci chiediamo: con che coraggio? Come è possibile che si paghino cifre enormi per affitti e consulenze mentre si destinano briciole alla formazione degli iscritti?
Infatti una delle poche voci in cui Reggio Calabria spende di più è proprio quella della formazione. Formazione professionale per gli iscritti: Catanzaro €1.500, Reggio Calabria €12.000. La voce sicuramente più utile per gli infermieri sia per una crescita professionale, sia per evitare di pagare gli esosi e obbligatori ECM è quella in cui l’Opi di Catanzaro spende meno dell’Opi di Reggio Calabria.
Ma mentre queste voci sono facilmente verificabili da chiunque abbia voglia di farsi un giro sul sito internet dei due ordini, c’è da sottolineare che il bilancio 2023 dell’ordine di Catanzaro è attualmente inaccessibile.
Infatti, come se non bastasse, al momento della nostra verifica, il bilancio 2023, pur risultando pubblicato, è in realtà un file vuoto in aperta violazione della legge e del regolamento che ne impongono la pubblicazione. Un comportamento gravissimo e illegale. Il regolamento impone la trasparenza, e invece il Consiglio Direttivo di Catanzaro sembra avere qualcosa da nascondere. Cosa vogliono occultare?»
Il comitato quindi chiarisce che «gli infermieri non sono più disposti a tollerare questa gestione fallimentare. La petizione contro l’aumento della tassa e per le dimissioni dell’intero Consiglio Direttivo ha superato le 1300 firme, e continuiamo a raccoglierne. Mentre sappiamo che almeno tre membri del consiglio direttivo, manifestando la volontà di rottura con questa gestione dell’ordine, hanno già rassegnato le dimissioni!
È ora di aprire gli occhi: questa presidente e questo consiglio direttivo devono andare a casa! Invitiamo tutti gli infermieri a firmare e a farsi sentire. Basta sprechi, basta silenzi, basta subire!»