Conclusi i due mesi di proroga, le aziende calabresi dovranno adottare i documenti contabili entro domani. Per ora solo l'ospedale di Cosenza e l'Asp di Catanzaro hanno trasmesso in Cittadella. L’ok definitivo spetta poi al commissario ad acta (ASCOLTA L'AUDIO)
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L’ultimo check il presidente della Regione l’ha voluto fare di persona. De visu (ma da remoto) e a titolo di promemoria per evitare di mancare l’obiettivo all’ultimo miglio. Una call dal retrogusto di monito per ricordare ai commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi la scadenza perentoria fissata al 30 di giugno, già prorogata di due mesi rispetto alla tabella di marcia ordinaria, per l’adozione dei bilanci consuntivi.
Finanza creativa
Una sorta di miracolo, se si manifesterà, dal momento che fino ad oggi la ratifica dei documenti contabili è stata più affidata all’estro personale che non il frutto di una programmazione rigorosa e condivisa. Bilanci approvati oltre le scadenze o non approvati per anni, sarà questo il banco di prova per capire se la duplice operazione contabile (a braccetto con la ricognizione e la circolarizzazione dei crediti) è andata a buon fine.
La quadratura dei conti
E la call pomeridiana, per imprimere il pressing finale, dovrebbe aver sortito l’effetto sperato dal momento che tutti i vertici delle aziende hanno assicurato sull’imminente adozione dei documenti contabili, entro la giornata di domani. Da settimane, infatti, fervono le attività negli uffici amministrativi delle aziende per far quadrare i conti in vista dell’appuntamento. Per ora solo due i bilanci confluiti in Regione, quello dell’azienda ospedaliera di Cosenza e dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. All’appello mancano tutte le altre, ma soprattutto è febbrile attesa per capire se il prodigio si manifesterà nelle proporzioni annunciate.
I debiti monstre
Al banco di prova sono attese l’Asp di Reggio Calabria – più nota per i bilanci tramandati in forma orale – e l’Asp di Cosenza – ricordata per l’inchiesta giudiziaria che nel 2021 ha propagata i suoi effetti fino in Cittadella, travolgendo dirigenti del dipartimento e ben due ex commissari ad acta. Le due aziende da mesi sono al lavoro sulla circolarizzazione dei crediti milionari ma una partita parallela e non meno complessa si sta giocando sul fronte dei contenziosi; ovvero quelle somme non oggetto di riconciliazione perché finite in un’aula di tribunale.
I contenziosi milionari
Si tratta per lo più di crediti rivendicati dalle cliniche private accreditate per prestazioni erogate in forma di extrabudget e culminati in contenziosi milionari, anche e soprattutto per la lievitazione degli interessi di mora, con cause ancora pendenti. In casi simili è possibile unicamente formulare stime prudenziali del rischio di soccombenza con importi che possono oscillare in positivo o in negativo, e quindi produrre risultati sotto o sovradimensionati. I bilanci dovranno tener conto anche di questi aspetti cristallizzando ad oggi la situazione debitoria degli enti.
Il sigillo di convalida
Ma si tratta evidentemente solo del primo step. L’approvazione definitiva dei documenti contabili avverrà solo per mano del commissario ad acta e dopo una istruttoria affidata al dipartimento Tutela della Salute che potrà nel caso muovere rilievi o, infine, anche proporne la bocciatura. Come da prassi invalsa nell’era dell’ex commissario ad acta, Guido Longo, che dopo il deflagrare dell’inchiesta Sistema Cosenza e dubbioso sull’attendibilità dei dati contabili confluiti in Cittadella rifiutava di apporre qualsiasi firma di convalida.