Non è proprio la bella storia a lieto fine tipica del Natale ma può e deve aiutare tanti sofferenti a nutrire speranze di buona sanità visto che esistono anche ottimi manager pubblici, attenti e sensibili a tamponare le tante (troppe) lacune organizzative e umane del sistema.

Questa volta infatti il nostro Network riprende e rimarca la tempestiva risoluzione del problema denunciato sui nostri media dalla signora catanzarese Angela De Giorgio, paziente oncologica, la quale aveva segnalato la sanità double-face, prima con l’ottima accoglienza e terapia d’urto della Brest Unit della Dulbecco (presidio Pugliese-Ciaccio) del capoluogo di regione; ma poi un inusitato lassismo per le doverose e pianificate visite di controllo previste dalla dolorosa patologia.

Le buone notizie

Dopo la segnalazione del Codacons attraverso una nota del vicepresidente Francesco Di Lieto e l’uscita immediata del servizio su LaCnews.24 la signora Angela è stata subito raggiunta dagli uffici direzionali della Dulbecco e poi da quelli dell’Azienda Sanitaria Provinciale che si sono prodigati a trovarle giorni e date vicine per l’esame Moc ed i controlli oculistici, dermatologici  e mammografici propedeutici ai primi controlli post-chirurgici in programma a febbraio 2025.

"E’ stato incredibile – ci ha confermato telefonicamente la coraggiosa paziente che aveva deciso di metterci la faccia – perché si è scatenata una ‘guerra’ benevola di telefonate ed interessamenti che non mi sarei mai immaginato”

Recupero delle liste d’attesa

Grazie al programma di recupero delle liste d’attesa varato dall’Asp è stato così possibile fissare già in questo mese di dicembre le prime date e poi le altre a gennaio, tra cliniche convenzionate ed altri presidi territoriali, sempre in provincia di Catanzaro

Le di chemio e quelle seguenti di radioterapia le causano ancora oggi di forti dolori muscolari ed ossei, ma, come aveva confessato tra le lacrime alle nostre telecamere, era stato soprattutto «il senso di abbandono da parte degli sportelli e dello stesso Cup» a deprimerla profondamente.

«Voglio che la mia vicenda sia utile a tutti gli ammalati di tumore come me – ha aggiunto con cuore nobile la signora – siamo soggetti fragili e dobbiamo essere tutelati in modo completo, di persona, al telefono, a casa e negli ambulatori. Non sempre è così purtroppo, anche se sono contenta di aver parlato con direttori e commissari molto sensibili nei miei confronti».

Un caso che può fare scuola

La signora Angela proseguirà la sua personale battaglia contro il tumore e tutti le facciamo i migliori auguri per la vittoria finale che è statisticamente provato altamente probabile. Il suo caso però lascia già insegnamenti precisi e preziosi nel turbolento pianeta della sanità calabrese.

Anzitutto la forza d’animo ed il coraggio della paziente di esporsi pubblicamente; e poi soprattutto la certezza che la sanità calabrese possiede - se vuole - le capacità e gli strumenti per fornire adeguate risposte in loco.

Tuttavia è necessario lavorare sul trait d’union tra domanda ed offerta: serve una presa in carico totale dei pazienti oncologici che parta dalla prima visita e conduca alla guarigione, passando per tutti gli step pre e post chirurgici. Indispensabile anche una formazione degli operatori, specie del Cup, di fronte alle inevitabili debolezze dell’utenza meno incline all’uso delel nuove tecnologie. Infine, anche il rafforzamento stabile del recupero delle liste d’attesa incrementandone la diffusione ed anche la divulgazione.