Quella di oggi è, per certi versi, una giornata storica per lo spoke di Corigliano Rossano. I primi otto di sedici medici provenienti da Cuba – una delle culle mondiali della medicina moderna – hanno preso servizio al “Giannettasio” e per un breve periodo saranno affiancati dai loro colleghi locali. Subito dopo Ferragosto, toccherà al “Compagna”.

Per i prossimi dodici mesi, dunque, i medici cubani assicureranno la continuità nell’erogazione delle prestazioni ospedaliere soprattutto in reparti critici come i due pronto soccorso, la pediatria, la ginecologia, l’ortopedia e la radiologia. In riva allo Jonio saranno in tutto venti: sedici a Corigliano Rossano e due ciascuno negli ospedali di Trebisacce e Cariati.

«Quella dei medici cubani – ha dichiarato il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo, che questa mattina ha fatto gli onori di casa all’arrivo dei medici cubani – è stata un’ottima iniziativa messa in campo dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, perché ci consentono di sopperire alle difficoltà che riscontriamo nel reperimento di professionisti sul mercato del lavoro. Ci garantiranno, nel particolare, l’emergenza urgenza, il settore con maggiore criticità oltre ad altri come l’anestesia. E sarà proprio un anestesista cubano a risolvere i problemi delle attività chirurgiche nello spoke di Castrovillari. I medici cubani rappresentano un aiuto importante».

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In tutta la provincia di Cosenza ne arriveranno 42 e saranno suddivisi in tutti gli ospedali.  «Purtroppo – ha spiegato ancora Rizzo ai microfoni di LaC News24 – fra questi c’è un solo ginecologo, ma in compenso gli ortopedici ci aiuteranno di riprendere le attività a tempo pieno nei nostri nosocomi. Al reclutamento dei medici cubani si affianca anche la conclusione del concorso per l’emergenza-urgenza (l’Asp di Cosenza è stata delegata a indire la selezione per la copertura dei posti in tutta la regione, ndr), che colmerà le carenze di personale dei pronto soccorso».

A Corigliano Rossano i professionisti provenienti da Cuba «assicureranno la continuità di attività molto carenti come la Pediatria, la Padiologia mentre i due pronto soccorso con otto unità a disposizione torneranno ad poter vantare una pianta organica al completo».  

«I concorsi non bastano»

«I nostri concorsi, però, non bastano. Molte selezioni sono andate deserte ed anche quando sono giunte a compimento, al momento della presa di servizio, chi aveva superato il concorso si è tirato indietro», ha rimarcato il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.

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 «Probabilmente non siamo attrattivi. Anche per questo stiamo riorganizzando la sanità, affinché i professionisti di oggi – ha concluso Martino Rizzo – possano trovare un settore organizzato. Potrebbe essere questi un buon punto di partenza». Insomma, dopo gli ultimi avvisi andati deserti quella dei cubani sembra essere solo una panacea ai mali.