È un duro botta e risposta quello tra l’ex commissario dell’Asp di Reggio Calabria Gianluigi Scaffidi e il direttore u.o.c. di cardiologia/utic e cardiostimolazione del presidio ospedaliero di Polistena, Enzo Amodeo. La cornice dello scontro è la vicenda dei medici cubani che il governatore della regione Roberto Occhiuto vuole portare in Calabria per sopperire alle carenze.

Nel contesto di una sua intervista ad un organo di stampa l’ex commissario dell’Asp di Reggio Calabria, nel difendere la decisione di Occhiuto ha fatto un accenno alla sanità della piana. «(…) In Calabria ci sono ospedali periferici, penso a quelli di Locri e Polistena nella nostra provincia, in cui non vuole andare nessuno per questioni geografiche e ambientali. Chi lavora lì, lo fa in condizioni certamente disagiate. Stiamo parlando di ospedali pubblici, in quanto la figura del medico ospedaliero è a tutti gli effetti un pubblico impiego, e i contratti stabiliti dai Governi non sono mai appetibili, non siamo competitivi con i privati.(…)», ha sostenuto Scaffidi. «Io nei 14 mesi in cui sono stato commissario Asp ho fatto – ad esempio – il concorso per anestesisti: proponevo 7 posti a tempo indeterminato negli ospedali di Locri e Polistena. La prima volta è andato deserto nonostante 18 domande, cioè i candidati non si sono proprio presentati alla convocazione e allora l’ho dovuto fare una seconda volta. La seconda volta sono riuscito a prenderne solo uno, ma poi non so neanche se ha accettato nell’iter successivo al concorso. I posti disponibili erano 7, perché avevo disperata necessità di 7 anestesisti».

Scaffidi poi accenna alla vicenda della cardiologia dell’Ospedale di Polistena, «dove avevo la necessità di assumere 4 cardiologi, anche qui a tempo indeterminato: a termini di legge ho proceduto con lo scorrimento di graduatoria del settore, e c’erano 28 persone nella graduatoria di cardiologia dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Li ho contattati tutti, uno ad uno: nessuno ha accettato. Quindi di fronte a questa situazione, ben venga un tentativo di soluzione da parte dei vertici regionali. La sanità calabrese è in una situazione disperata ed è fin troppo facile parlarne da parte di chi non conosce i problemi enormi con cui ci scontriamo ogni giorno». 

Le affermazioni di Scaffidi provocano a stretto giro di posta la reazione del noto cardiologo Vincenzo Amodeo che si affida ad una nota per evidenziare le contraddizioni delle dichiarazioni dell’ex commissario Asp di Reggio Calabria. 

«Le dichiarazioni rilasciate dal dott. Scaffidi, già commissario (rimosso) dell’ASP di Reggio Calabria, provocano rabbia e stupore», inizia così la nota di Amodeo.

Il cardiologo poi continua: « Premesso che al fine di dare continuità all’impegno finalizzato alla realizzazione del progetto di crescita quali-quantitativa delle prestazioni assistenziali erogate dalla u.o.c. di cardiologia/utic e cardiostimolazione del p.o. di Polistena, avevo richiesto il mantenimento in servizio fino al compimento del 70° anno di età, così come previsto dalla legge N°126 del 13 ottobre. Richiesta accettata con deliberazione n° 329 del 26 marzo 2021 e, successivamente, revocata ( con deliberazione N° 346 del 01/04/2021), in data 29/03/2021, con la motivazione riguardante procedimento disciplinare, illegittimo e scriteriato, peraltro già estinto con il pagamento di una multa di 200 euro ( sanzione minima prevista per reati irrilevanti sotto l’aspetto penale e non lesivi del prestigio dell’Azienda Sanitaria ), senza che mi sia stata data possibilità di opposizione e contro il regolamento aziendale che prevede, al primo punto, ai fini del mantenimento in servizio fino al compimento del 70° anno di età: l’infungibilità del Sanitario e il gradimento da parte dell’utenza».

«In opposizione alla decisione di revoca della delibera di mantenimento in servizio fino al 70° anno d’età - prosegue il dott. Amodeo -, con richiesta della restituzione delle somme trattenute per sanzione disciplinare, è stata fatta formale e legale richiesta a cui non è stato dato seguito e senza aver ricevuto alcuna risposta nel merito».

Ed ancora: «Nonostante l’ufficializzazione della conclusione dell’iter valutativo per il conferimento dell’incarico di direttore f.f., conclusosi in data antecedente al 12 giugno 2020, solo in data 10 marzo 2022, con protocollo N.° 209, si è provveduto alla pubblicazione della delibera, lasciando nel limbo la gestione del reparto, con possibili gravi conseguenze per via di un difficile governo clinico dell’importante u.o.c., configurandosi il reato di omissione di atti d’ufficio ed elevando in maniera esponenziale il rischio clinico che incombe su reparti che, come la cardiologia/utic e cardiostimolazione, afferiscono al dipartimento di emergenza/urgenza. Peraltro - si legge ancora -, l’atto deliberativo è stato adottato riconoscendo al sottoscritto, solo parzialmente, l’incarico di direttore f.f. e con la chiara finalità di liberarsi dello scrivente, mediante collocazione in quiescenza (artatamente citando in delibera le intenzioni del commissario straordinario dell’Asp), dopo aver revocato, illegittimamente, la delibera di mantenimento in servizio fino al compimento del settantesimo anno d’età».

«Le reiterate richieste, rimaste inevase - scrive ancora il cardiologo Amodeo -, di effettuare nuove assunzioni di medici ed infermieri, stante la gravissima carenza di figure professionali necessarie per garantire adeguata assistenza e dare risposte ai bisogni di salute dell’intero territorio pianigiano (e non solo), hanno provocato la reazione del rimosso commissario straordinario, contro la mia persona, con citazione a giudizio per aver provocato allarme tra i cittadini. Mentre nulla è stato fatto per mettere a norma gli organici, tant’è che dei sedici medici previsti ne sono rimasti solo 5, con ferie da godere già dal mese di aprile 2022 e 18 infermieri a fronte di un organico previsto di 40 unità, con il risultato che la u.o.c. di cardiologia/utic e cardiostimolazione rischia la chiusura. A riguardo c’è da evidenziare che la decisione di non istituire il servizio di emodinamica previsto dal precedente Atto Aziendale, rimosso artatamente dal commissario Scaffidi e oggi ritenuto indispensabile ed indifferibile dalla nuova governance dell’Assessorato alla Salute della regione Calabria, illegittimamente utilizzato come pretesto per riaprire i termini della presentazione della domanda per il concorso di direttore dell’u.o.c. di cardiologia/utic e cardiostimolazione di Polistena, ha reso difficile la gestione delle sindromi coronariche acute che, per via dei ritardi nel trattamento, sono state causa di decessi per alcuni pazienti ( così come evidenziato dagli organi di stampa). Quindi, depotenziamento della struttura, oggi reso ancor più grave dal fatto i Medici (uno al Gom, uno a Polistena ed uno a Locri), compreso lo scrivente, esperti in cardiostimolazione , non saremo in condizioni di garantire una terapia urgente e salvavita, anche in questo delicato settore».

«In data 17 agosto 2021 - afferma ancora il dottore Amodeo -, consapevole della deriva a cui sarebbe andata incontro l’u.o.c. da me diretta, per via della carenza di medici ed infermieri, ho inviato una pec al commissario regionale alla sanità pro tempore (dott. Guido Longo), al commissario dell’Asp (dott. Gianluigi Scaffidi), all’Ufficio Avvocatura dell’Asp e all’Ufficio Gru, segnalando le dimissioni dei due giovani medici assunti a tempo determinato e l’urgente necessità di stabilizzarli e di procedere a nuove assunzioni, anche in previsione di imminenti pensionamenti (sia di medici, tre dei quali si sono già dimessi perché scoraggiati dal fatto che non mi sarebbe stata concessa la proroga di mantenimento in servizio fino al settantesimo anno d’età, che di infermieri), senza mai ricevere alcuna risposta nel merito. L’aggravarsi della situazione ha spinto tutti gli altri medici in forza alla u.o.c. di cardiologia/Utic di Polistena a rivolgersi a tutte le autorità competenti, al fine di trovare rapidamente una soluzione».

«Solo in data 31 marzo 2022 con N° di registro 316, molto tardivamente e consapevole dei danni derivanti dal depauperamento degli organici con gravissime ricadute sul piano assistenziale, Il commissario Scaffidi propose un atto deliberativo che, contestualmente, evidenziava l’impossibilità di utilizzare la graduatoria di un concorso espletato al Pugliese Ciaccio di Catanzaro, per indisponibilità dei medici già assunti in altre Strutture e ha bandito concorso pubblico per titoli ed esami che, tecnicamente, si sarebbe potuto espletare in tempi non brevissimi, Tant’è che le prove concorsuali sono programmate per il 13 di settembre 2022. Altro pasticciaccio che conferma l’incapacità gestionale del proponente che, per porre rimedio ai danni provocati dalla cattiva e maniacale gestione, in data immediatamente successiva, 1 aprile 2022 con N° 335 di registro, ha proposto avviso pubblico per titoli e colloquio, a tempo determinato, per l’assunzione di due medici specialisti in cardiologia e di due specializzandi (quattro gocce nell’oceano). Ulteriore prova di incapacità e di scarse conoscenze sul ruolo e le funzioni di queste figure professionali che, in quanto ospedalieri, debbono conoscere tulle le metodiche diagnostiche e terapeutiche per affrontare le emergenze che caratterizzano questa delicata branca della medicina, in particolare nel settore della cardiostimolazione che, solo i tre cardiologi rimasti, del vastissimo territorio di Reggio e provincia, sappiamo effettuare. Tutto ciò mentre il Commissario, che si definisce grande esperto del settore, ha fatto di tutto per impedirmi di continuare, negandomi la permanenza in servizio, cosa che ha subito ritenuto di fare la nuova commissaria Lucia Di Furia (questa sì vera esperta del settore) con atto deliberativo di revoca della delibera di diniego, in quanto l’automatismo interdittivo era di ritenersi non assistito da fondamento giuridico».

«In conclusione - scrive il dottor Vincenzo Amodeo - , senza voler entrare nel merito della convenzione con i Medici Cubani che, personalmente, contro il parere di molti, considero una possibile soluzione tampone per affrontare l’emergenza, inorridisco di fronte alle dichiarazioni che la scelta di non venire a lavorare in Calabria è legata alle condizioni ambientali e geografiche (di che parliamo? di delinquenza organizzata? di minacce verso chi prova a venirci? o di carenze strutturali di cui non è certamente colpevole la classe medica?). Perché in Calabria sono stati fatti, prevalentemente, concorsi a tempo determinato? I giovani vogliono una sistemazione stabile ed al nord Italia gli viene garantita. Perché quando in data 17 agosto 2021 ho fatto richiesta di stabilizzazione dei medici precari e dell’indizione di concorso pubblico, non è stato fatto? Il commissario rimosso lo sa che con il suo diniego al mio mantenimento in servizio, tre medici sono andati via perché non si sarebbero sentiti garantiti da una figura professionale con le capacità di supportare la loro attività? Capisce quale danno sarebbe derivato dalla mia messa in quiescenza per via della mancanza di esperti nel campo della cardiostimolazione? È a conoscenza del fatto che due dei tre medici andati anticipatamente in pensione sono disposti a ritornare, garantiti dalla mia presenza, per effettuare prestazioni a contratto? Comprende che l’avere espletato i concorsi nei tempi giusti non avrebbe provocato la fuga dei medici nelle strutture del nord ed il disastro che è sotto gli occhi di tutti? Il lavoro in corsia va vissuto giorno per giorno e, chi pontifica sulle difficoltà della sanità calabrese, deve dimostrare di avere le giuste competenze ed esperienze vissute al capezzale del malato. Il resto è solo manfrina che offende le intelligenze dei calabresi, le cui qualità intellettive hanno conquistato il mondo».