All’inizio dell’inchiesta della Procura di Catanzaro ci sarebbe una vicenda di corruzione legata all'invasione di un terreno: a partire da quei fatti, le indagini avrebbero fatto emergere uno scenario di illegalità che ha toccato alcuni uffici di Palazzo de Nobili fino a sfociare nel blitz che, questa mattina ha portato a otto arresti nel capoluogo. È l’Aterp lo snodo attorno al quale ruotano le indagini che hanno scoperchiato un pentolone che sarebbe fatto di favori resi in cambio dell’assegnazione di alloggi. Al centro ci sarebbe l’ex dirigente dell’Agenzia Vincenzo Celi, 61 anni: indagato eccellente e presunto referente di un pezzo della comunità rom nel tentativo (secondo l’accusa riuscito) di gestire una parte degli alloggi nell’area di viale Isonzo. Celi è finito in carcere assieme al 44enne Gianluca Bevilacqua.

Blitz a Catanzaro, coinvolto il consigliere comunale Costanzo.Tutti i nomi

Nell’operazione sono coinvolti, tra gli altri, il consigliere comunale d’opposizione Sergio Costanzo (Forza Italia) e due membri della polizia municipale, Ivan L’Arocca e Giuseppe Grande. Costanzo, che è stato in passato anche consigliere provinciale, si trova agli arresti domiciliari. Indagata anche Raffaella Trapuzzano, dipendente dell’Aterp nell’ufficio di Lamezia Terme. 

Sono finiti ai domiciliari invece Domenico Albino, 67 anni, responsabile del distretto Aterp di Catanzaro, attualmente in quiescenza, e i dipendenti Aterp Domenico Bevilacqua (62 anni), Sandro Gironda Velardi (64 anni), Concetta Raffa (58 anni) e Manlio Severino (64 anni).

Blitz a Catanzaro: 8 arresti, si indaga per corruzione

L’inchiesta coordinata dalla Procura di Catanzaro è stata condotta da militari del Comando provinciale Carabinieri e agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Digos della Questura. Il provvedimento cautelare, emesso dal gip presso il Tribunale del capoluogo ha raggiunto 8 indagati (2 in carcere e 6 agli arresti domiciliari), sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, di associazione finalizzata alla commissione di falsi materiali e ideologici commessi da pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione, concussione e omissione di atti d’ufficio, nonché induzione indebita a dare o promettere utilità, tentato peculato, tentata truffa aggravata, invasione di terreni o edifici.