«Manca personale medico ed infermieristico, e quello che c’è ha urgenza di andare in ferie». Questa la motivazione che avrebbe portato l’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro a chiudere l’agenda delle visite di controllo nei mesi di luglio e agosto.

 

«L’agenda è chiusa, le visite sono rimandate a settembre. Si effettuano solo le urgenze». Secondo quanto riferito da alcuni malati cronici, è questa la frase che viene ripetuta dagli operatori del centro unico di prenotazione. 

Anche noi abbiamo tentato di chiedere informazioni al Cup per capire i tempi di attesa, ma senza una impegnativa medica con urgenza, la prima data utile per una visita oncologica è a fine settembre: «Al momento la prima data è per il 21 settembre – ha risposto al telefono l’operatrice del Cup - , ma in base all’impegnativa vediamo che date ci fornisce il sistema».

La denuncia delle associazioni 

Dopo le istanze presentate dai cittadini, le associazioni regionali Favo (federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia), Acmo (associazione calabresi malati oncologici), e Calma (calabria malati autoimmuni), sostenuti dal Csv di Catanzaro (centro servizi al volontariato), hanno denunciato la situazione sugli organi di stampa ed ora chiedono un incontro con i vertici dell’ Asp e dell’Azienda ospedaliera.

 

In queste ore, diverse le adesioni di supporto pervenute al Csv da parte di altre associazioni presenti sul territorio.

Le testimonianze

«Sono una malata autoimmune da venti anni – ha detto Luana Maurotti dell’associazione Calma – e le criticità che già avevamo sono state amplificate in questo post Covid. Siamo lasciati allo sbando come malati. E quando ci sentiamo dire che le agende sono chiuse e che non si faranno controlli fino a settembre, ci preoccupa molto perché è da febbraio che abbiamo dovuto sospendere i controlli a causa del Covid e noi non sappiamo come possono evolvere le nostre malattie autoimmuni. Dobbiamo fare controlli almeno ogni quattro mesi». 

«Il tumore non va in ferie»

«Bisogna essere estremamente tempestivi nelle diagnosi – ha detto Enzo Nania in rappresentanza della Favo e dell’Acmo – ed avere un’agenda non chiusa, ma aperta alle necessità delle persone che hanno un sospetto o che hanno ricevuto una diagnosi di tumore per poter intervenire in tempi rapidi: il tumore purtroppo non va in ferie». 

Il supporto del Csv

«Riteniamo sia importante – ha dichiarato Stefano Morena, direttore del Csv - proseguire questo percorso perché quella delle associazioni è una voce che si leva a tutela esclusiva dei cittadini, in particolare di coloro i quali si trovano in uno stato di disagio». 

Le associazioni non condannano le giuste ferie di medici e infermieri, ma puntano il dito contro un sistema sanitario che non interviene in tempo per prevenire situazioni di disagio a discapito di soggetti con gravi fragilità.