Il dirigente del dipartimento di prevenzione dell’Asp, Salvatore Borruto conferma la necessità di uno strumento che regoli l'afflusso degli over 80: «Abbiamo predisposto transenne e sedie per l'attesa, ma senza orari precisi non basta»
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È ancora caccia alle streghe in riva allo Stretto. O meglio caccia alla Regione e alla piattaforma di prenotazione di Poste Italiane per la vaccinazione a Reggio Calabria. Passano i giorni e le immagini di centinaia di anziani assembrati già dalle prime luci dell’alba per avere l’agognata dosa di vaccino salvavita restano impresse. Ma non è solo l’indignazione a perdurare ma la paura che già da domani mattina la situazione possa riproporsi. Proprio così domani nuova settimana, nuovo giro altra corsa al vaccino perché nulla è cambiato e a mancare è proprio il fantomatico sistema di prenotazione dato ormai per disperso.
Si sono mossi tutti per evitare che quegli assembramenti possano riverificarsi, tutti ma non la Regione che, come ci hanno raccontato a più riprese i dirigenti dell’Asp reggina, non ha dato l’ultimo ok necessario per far entrare in vigore un sistema informatico, scelto da 4 regioni, che farebbe superare qualsiasi ostacolo. Già una settimana fa aveva confermato questa evenienza il dirigente del dipartimento di Prevenzione Sandro Giuffrida e ancora eravamo fermi allo scandalo i Taurianova e degli assessori improvvisati vaccinatori. Oggi, dopo settimane anche Salvatore Borruto dirigente del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria conferma la necessità di far entrare in funzione al più presto uno strumento necessario per regolamentare gli afflussi ed evitare di mettere inutilmente a rischio la vita di tanti anziani reggini.
«Da parecchi giorni sia io che il direttore del dipartimento Giuffrida – ha confermato Borruto – abbiamo fatto presente che fondamentalmente manca un sistema di prenotazione univoco per tutta la regione. Con il sistema di prenotazione on line si sarebbe risolto perché ogni singolo cittadino avrebbe ottenuto una data e un orario preciso per presentarsi senza fare inutili code per vaccinarsi. Noi abbiamo fatto degli sforzi immani per organizzare un percorso vaccinale sicuro sia dentro che fuori. Abbiamo previsto l’organizzazione di sedie per l’attesa e transenne ma ovviamente senza degli orari precisi non può bastare».
Il dottor Borruto lancia un assist anche ai medici di base ai quali conferma di poter «compilare i moduli necessari non solo perché hanno le competenze per farlo, essendo i moduli molto specifici e i medici conoscono la storia clinica dei pazienti, ma anche perché se arrivano con i moduli già correttamente compilati, ovviamente, l’attesa viene dimezzata».
Nonostante gli sforzi, l’aumento dei controlli dei vigili e una maggiore organizzazione dei posti d’attesa, non è ancora chiaro perché dalla regione non arrivi l’ok all’utilizzo della piattaforma che ad oggi viene usata per metà ovvero solo per registrare le somministrazioni ma non per le prenotazioni. Ma a questa mancata organizzazione si aggiunge il disordine legato all’improvvisazione dei pazienti che, come vi abbiamo raccontato, avviano una prenotazione alternativa con foglietti volanti avviato dal primo arrivato.
«Le guardie giurate del consiglio regionale – ci racconta Borruto – hanno segnalato che ci sono stati anziani che si sono messi in fila alle 4.30 del mattino. È chiaro che questo non va fatto perché non vanno esposti anziani a questi rischi, anzi, vanno tutelati. I pazienti dovrebbero attenersi alle indicazioni dei medici e non presentarsi spontaneamente».