Ottobre è definito “mese in rosa “, dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Si tratta della neoplasia più frequente in assoluto per incidenza nella popolazione femminile di tutte le età. Fortunatamente i dati sono rincuoranti rispetto alla guarigione: viene sconfitto da 9 donne su 10 e tale risultato si deve ai continui progressi della medicina ed agli screening per diagnosi precoce tramite mammografia.  Secondo l’Airc, che porta avanti la battaglia contro tale cancro da oltre 50 anni, sono 145 le donne che ogni giorno ricevono una diagnosi di tumore al seno. Anche il comune di Villa San Giovanni, grazie all’impegno particolare dell’assessorato alla sanità e politiche sociali, guidato dal vicesindaco Maria Grazia Richichi, ha voluto aderire alla campagna in rosa dedicata alla prevenzione del tumore al seno.



«Una due giorni, 15 e 16 ottobre, riuscita grazie alla grande sinergia e collaborazione con la clinica “Villa Aurora” di Reggio Calabria – ha dichiarato l’assessore Richichi - che permetterà a trenta donne di Villa età compresa tra 35 e 50 anni di potersi sottoporre a visita senologica e mammografia. Tante le campagne di sensibilizzazione fatte in questi anni per la comunità e non intendiamo fermarci. Dalle visite cardiologiche a quelle odontoiatriche fino a dedicare un’intera settimana in rosa grazie alla collaborazione con la casa di cura “Caminiti” che ha aperto le proprie porte dedicando spazio a visite specialistiche di vario genere. Le campagne di screening e prevenzione sono una priorità anche della Commissione Sanità Anci di cui sono componente – ha concluso il vicesindaco di Villa - Giorni fa, durante l’ultima riunione svoltasi a Catanzaro, abbiamo ideato un calendario fitto di idee e proposte per tutti i comuni. Il 18 ottobre come amministrazione incontreremo l’associazione, che opera in tutto il territorio, Arco (associazione Riuniti Calabria Oncologia) presieduta da Francesco Provenzano e di cui è referente villese Francesca Busceti. Con loro discuteremo per intraprendere un percorso sinergico importante. Ringrazio di cuore per la collaborazione la dottoressa Bruna Scornaienchi e il Dottor Giorgio Crispino per aver dato l’ampia disponibilità di Villa Aurora necessaria e fondamentale per questa due giorni».


Il cancro al seno è il più comune tra le donne italiane; rappresenta un avversario potenzialmente pericoloso poiché la principale causa di morte nelle donne tra 35 e 54 anni. Se si arriva presto alla diagnosi e se curato bene, 9 donne su 10 sopravvivono. Arrivare presto significa riconoscerlo quando è piccolo e non è andato oltre la mammella e, infine, c’è bisogno di un’informazione più diffusa e più efficace.

«Proprio sull’informazione – ha ribadito la dottoressa Scornaienchi - dobbiamo lavorare tra i medici, innanzitutto, ma anche tra le donne perché la paura e la disinformazione sono una miscela pericolosa. Infatti, troppo spesso la donna chiede aiuto in ritardo perché ha paura della malattia e di cure che considera mutilazioni insopportabili. Troppo spesso non sa cosa si può fare oggi contro la malattia senza offendere il suo corpo, le donne devono avere un quadro chiaro. Quello che noi possiamo e dobbiamo fare è proprio quello di informare e incoraggiare la prevenzione che è alla base di ciò che riguarda la malattia. Dobbiamo avere medici informati e preparati e centri specializzati e noi a “Villa Aurora” possiamo essere un centro specializzato perché possiamo mettere a disposizione gli strumenti di diagnosi e cura e, quindi, siamo in grado di lavorare in attività multidisciplinari affinché le donne possano avere un punto di riferimento ponendo fine alla migrazione sanitaria anche solo per una valutazione diagnostica. La diagnosi precoce punta a scoprire il cancro il prima possibile perché prima si interviene più aumentano le possibilità di successo. Per questo vogliamo creare questo centro a Villa Aurora dove, un’équipe d’importanti chirurghi mette a disposizione professionalità e alta qualità d’intervento. Invitiamo tutte le donne a non lasciarsi scoraggiare o impaurire perché è una malattia che si può sconfiggere. Esistono tecniche e mezzi per identificarlo prima, strumenti per intervenire meglio e sono stati fatti passi avanti anche sul fronte della prevenzione perché sappiamo che l’abitudine di fare o non fare certe cose aumenta il rischio che la donna si ammali».