VIDEO | Il provvediemento riguarda in particolare l'unità operativa dipartimentale Fragilità e cure intermedie di Lamezia dove le liste d'attesa sono già lunghissime
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Da undici a quattro, meno della metà. È quanto previsto per i fisioterapisti in forza all’unità operativa dipartimentale Fragilità e cure intermedie di Lamezia Terme nella delibera dell’Asp 520 del 30 aprile scorso approvata dall’allora commissario Fico.
Il documento va a ridisegnare l’organico dell’azienda sanitaria per i prossimi tre anni e usa la forbice nell’unità operativa in questione destando preoccupazione ma anche sconforto nei genitori dei piccoli pazienti.
«I nostri figli che fine faranno?» si chiede Antonia Palazzo una delle mamme che da tempo lotta per fare avere al suo piccolo le cure che gli necessitano. Proprio lei, insieme al marito Claudio Mercuri, nemmeno un anno fa aveva lanciato appelli e fatto proteste per fare iniziare al figlio quelle prestazioni per lui imprescindibili per potere avere un livello di vita accettabile.
Cure propedeutiche, tra l’altro, anche ad altri trattamenti e richieste dalle altre strutture esterne alla Calabria in cui il bambino era seguito. Dopo diversi mesi sembrava essere arrivata la fine di un calvario. Una tranquillità durata poco perché ora la delibera in questione metterebbe nuovamente a repentaglio la possibilità di fare proseguire con continuità le sedute ai piccoli degenti.
Oltre ai tagli dell’organico per i quali viene richiesta un’attenzione da parte del commissario Cotticelli, le famiglie dei piccoli pazienti chiedono anche di rivalutare la struttura che ospita l’unità operativa. Si tratta dello stesso immobile che ospita il Serd. Per i genitori sarebbe opportuna una sede più consona a dei bambini. Il commissario Fico, ci spiegano, aveva preso con loro l’impegno di fare un sopralluogo e valutare uno spostamento. Cosa poi non avvenuta.