Duro affondo dell’ex commissario nei confronti dell’esponente del Governo per le sue «inesattezze colossali» in materia di lea e del presidente della Regione reo di avergli fatto «la guerra a suon di dispetti»
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«La sanità calabrese ha bisogno di ben altro che della ricerca di potere in vista delle prossime elezioni regionali, europee o politiche, ma tale sensibilità evidentemente non è nelle corde di chi disprezza la ricerca della verità». E' quanto scrive l'ex commissario della sanità calabrese, Massimo Scura, in una lettera aperta nella quale contesta recenti dichiarazioni del ministro della Salute, Giulia Grillo, e del presidente della Regione, Mario Oliverio. «Egregia ministra Grillo, come migliaia di calabresi - esordisce Scura - ho assistito esterrefatto alla sua performance strillata del 16 gennaio, su Facebook. Lei è entrata nel merito di fatti che ha dato prova di conoscere superficialmente, nonostante sia circondata da un discreto numero di dirigenti che hanno ben presente la realtà calabrese ma che non l'hanno opportunamente informata. Affermando che il valore dei Lea in Calabria nel 2017 è risultato pari a 136, lei ha offeso tutti i calabresi, a cominciare dal sottoscritto. Lei stessa ha ricordato che nel 2015, con un balzo di 10 punti, si era passati da 137 dell'anno precedente a 147 punti. Mi spiega - prosegue l'ex commissario - come sia stato possibile scendere a 144 nel 2016 e a 136 nel 2017 se in quei due anni sono stati attivati servizi ospedalieri, sono state autorizzate 4.500 assunzioni mirate senza aumentare il costo del personale e imposto l'indizione di concorsi, in gran parte ultimati, per la nomina di primari al posto di oltre 150 facenti funzioni nominati dalla politica nei decenni passati»
«Inesattezze colossali»
Sempre rivolgendosi al ministro Grillo, Scura aggiunge: «Se lei, per lo stesso garbo istituzionale richiesto al presidente Oliverio, visto che gliel'ho chiesto volte per iscritto, mi avesse convocato e ascoltato avrebbe evitato di esternare e poi scrivere inesattezze colossali. Oggi i Lea della sanità calabrese sono intorno a 160, la sufficienza. Allora perché' il valore dei Lea è sceso a 136? Semplice. I flussi informativi non hanno documentato ne' il livello degli screening, rimasti ufficialmente al 5% ne' i posti letto degli hospice rimasti a 24. E così dicasi per l'assistenza domiciliare. Se lei, come affermato nella performance del 16 gennaio, veramente amasse la Calabria e i calabresi come li amo io, si sarebbe posta e avrebbe posto delle domande ai suoi collaboratori che partecipano ai tavoli ufficiali. Le avrebbero detto, visto che sono dirigenti dei ministeri affiancanti (si fa per dire), che - rileva l'ex commissario - ho denunciato questa carenza di flussi, di competenza del dipartimento Tutela della salute. E si aggiorni anche sulla questione dei privati, prima di dire inesattezze, leggendo le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato emesse al riguardo, che mi hanno dato ragione al 100%».
«Non amore verso la Calabria»
Dure parole anche nei confronti del governatore Oliverio: «In questo non amore per la Calabria, per le calabresi e i calabresi lei eguaglia il presidente Oliverio il quale ha l'aggravante di essere calabrese, eletto dai calabresi». Nella sua lettera aperta, poi, Scura contesta al presidente di avergli «fatto una guerra a suon di dispetti, a cominciare dalla sede destinata alla struttura commissariale, invece di approfittare della mia onestà, trasparenza, competenza e passione. Pur di arrivare ad avere la nomina di commissario, lei hai distrutto il dipartimento Tutela della salute, immaginando, forse, di costringermi alla resa. Adesso, purtroppo, anche la nuova compagine commissariale dovrà soffrire lo stesso vuoto, con l'aggravante di dover costruire le proprie conoscenze da zero. Lei - sostiene l'ex commissario rivolgendosi sempre a Oliverio - ha usato per anni sempre lo stesso disco rotto: 'Aumenta il disavanzo, calano i Lea'. Sarebbe opportuno da parte sua un esame di coscienza. Il presidente della Regione nomina i commissari/direttori generali, il direttore e i dirigenti del dipartimento, la Regione è responsabile del sistema informatico, che non ha trasmesso i flussi Lea perché non ha avuto i dati dalle Aziende e della Stazione unica appaltante».