VIDEO | Il governatore ha incontrato oggi alla Cittadella il commissario Cotticelli e i prefetti calabresi per discutere di alcune emergenze in ambito sanitario. Tra queste, anche le carenze di personale
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Gli ospedali e le aziende sanitarie calabresi rischiano di restare senza farmaci da somministrare ai pazienti e potrebbero così trovarsi in una situazione di grave emergenza. E’ questa una delle conseguenze più preoccupanti della norma contenuta nel decreto Calabria che estromette la Stazione unica appaltante regionale dalla possibilità di effettuare gare per la fornitura di farmaci, prevedendo che per l'acquisto il Servizio sanitario debba passare per la Centrale nazionale per gli acquisti della Pubblica Amministrazione (Consip), o per centrali di committenza di altre regioni.
A lanciare l’allarme il presidente della Regione Mario Oliverio che ha convocato al decimo piano della Cittadella il commissario alla sanità Saverio Cotticelli e i cinque prefetti calabresi, Francesca Ferrandino (Catanzaro), Massimo Mariani (Reggio Calabria), Paola Galeone (Cosenza), Fernando Guida (Crotone) e Francesco Zito (Vibo Valentia). «Si configura un quadro allarmante in molte aree della Calabria – ha detto Oliverio - dove emerge il rischio più che concreto di tensioni fra i cittadini che potrebbero determinare problemi di ordine pubblico a causa di eventuali interruzioni di servizi e soprattutto alla carenza di farmaci salvavita nelle aziende sanitarie». «Nelle scorse settimane – ha aggiunto il governatore - abbiamo in parte risolto questo problema con una convenzione con la Regione Lazio per quanto concerne i farmaci in distribuzione alle farmacie, ma siamo preoccupati per l'acquisto dei medicinali da fornire alle aziende ospedaliere».
Oliverio, affiancato al tavolo dal delegato alle politiche sanitarie Franco Pacenza e dal dirigente generale del Dipartimento Salute, Antonio Belcastro, si è soffermato anche sul mancato sblocco delle assunzioni e sulla carenza di personale medico e sanitario «la cui carenza - ha spiegato - determina problematiche nella garanzia dei servizi. Ci sono territori in fermento proprio perché i servizi non vengono garantiti a causa della carenza di personale che avrebbe dovuto essere rimpiazzato». A margine dell’incontro Oliverio ha anche sollecitato il governo a nominare rapidamente i commissari delle aziende sanitarie: «Siamo con le aziende sanitarie acefale, senza guida e senza testa. Il governo si decida a nominare i commissari. Ne hanno nominati tre su sette e i tre non si sono nemmeno insediati. Siamo davvero in una situazione paradossale. Il commissario Cotticelli ha detto che assume lui la guida di tutti, va bene, ma il fatto è che abbiamo le aziende prive di direzione non mi sembra una cosa di poco conto, è una situazione preoccupante. Il governo ha avocato tutto a sé, ma faccia, dia risposte. Noi siamo in attesa di risposte che ancora non arrivano, e arriva un momento in cui non possiamo restare inerti».
E rispondendo ai giornalisti sul perché il governo sta ritardando le nomine dei commissari aziendali, Oliverio ha detto: «Bisogna chiedere al ministro Grillo, non so rispondere». Infine, sollecitato dai giornalisti, Oliverio ha commentato anche la vicenda di Santina Adamo, la giovane mamma morta dopo il parto nell’ospedale di Cetraro: «Bisogna prevenire, dare risposte per evitare la malasanità, non gridando quando succedono i problemi», ha affermato il governatore, che ha fatto sapere anche che la commissione ispettiva inviata a Cetraro dalla Regione ha concluso ieri la propria attività con una relazione che fornirà agli ispettori del ministero.
Daniela Amatruda