Il vertice con le sigle confederali era stato programmato inizialmente nel centro Nas di viale Magna Grecia. Il plenipotenziario della sanità in Calabria ha chiesto di fare quadrato attorno al suo nome
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La convocazione era stata fissata per questa mattina alle 10 in punto nel centro Nas di viale Magna Grecia a Catanzaro. E neppure l'improvvisa morte della presidente della Regione, Jole Santelli, aveva fatto recedere il commissario ad acta, Saverio Cotticelli, dall'incontro messo in calendario appena lo scorso mercoledì con all'ordine del giorno "Comunicazione urgente". Il faccia a faccia ha poi registrato nel corso della mattinata una serie di valzer sull'individuazione di una sede, differente dalla base dei carabinieri specializzati nei reati in materia sanitaria.
L'incontro a Catanzaro
Alla fine è stata la Prefettura di Catanzaro ad accogliere il vertice tra il plenipotenziario della sanità calabrese e i sindacati confederali - Cgil, Cisl e Uil - riuniti attorno ad un tavolo di Palazzo di Governo per comprendere le ragioni di una convocazione tanto urgente quanto irrituale poichè consumatasi fuori dalla sede istituzionale della Cittadella. E il tono del breve colloquio aveva nei fatti tutto il sapore di una richiesta di aiuto, la richiesta di una sponda ai principali fustigatori del commissario inviato dal Governo per risanare i conti della sanità calabrese ma rimasto travolto dal pesante disavanzo e anche dai rimbrotti dei ministeri affiancanti della Salute e del Mef. Più volte i sindacati hanno, infatti, chiesto la testa del commissario al ministro della Salute, Roberto Speranza.
Sos Cotticelli
La fase è particolarmente delicata e Cotticelli chiede ai sindacati di fare quadrato attorno al suo nome. Aria di burrasca, forse, si addensa all'orizzonte in un finale di partita dai contorni ancora piuttosto incerti. A rimescolare le carte anche l'improvvisa morte della presidente della Regione, Jole Santelli, che potrebbe far saltare le nomine in dirittura d'arrivo dei nuovi direttori generali da porre alla guida delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali. Nei giorni scorsi il dipartimento Tutela della Salute aveva infatti notificato ai partecipanti alla selezione le convocazioni per i colloqui orali. Ma la gestione dell'ordinaria amministrazione rimasta in mano al reggente, il vicepresidente Nino Spirlì, potrebbe mandare in soffitta definitivamente il piano nomine.