L'Agenzia delle entrate conferma: quest'anno scatteranno le maggiorazioni di Irap (0,15) e Irpef (0,30). Pesa il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati nel Piano di rientro. Ma anche il disavanzo monstre del Policlinico di Catanzaro. Le stime (corrette) di Kpmg
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La Calabria annaspa ancora nel guado del Piano di rientro. A certificarlo è oggi l’Agenzia delle entrate che conferma come nell’anno di imposta 2020 scatteranno le maggiorazioni dell'aliquota Irap nella misura di 0,15 punti percentuali e dell'addizionale regionale all'Irpef nella misura di 0,30 punti percentuali.
Automatismi fiscali determinati dal mancato raggiungimento degli obiettivi fissati nel Piano di rientro dal deficit sanitario.
Gli effetti
«Per quanto riguarda la maggiorazione Irap – spiega in una nota l’Agenzia delle entrate – questa avrà effetto sull'acconto dell'Irap per il 2020 che, qualora dovuto, dovrà essere determinato: con il metodo storico, assumendo quale imposta del periodo precedente quella determinata applicando l'aliquota del 2019 già comprensiva della maggiorazione di 0,15 punti percentuali; con il metodo previsionale, assumendo come imposta di riferimento quella determinata applicando al valore della produzione previsto l'aliquota d'imposta maggiorata di 0,15 punti percentuali».
Che succede con l’Irpef
«Per quanto riguarda l'incremento di 0,30 punti percentuali dell'addizionale regionale Irpef, per l'anno d'imposta 2020, previsto per la Regione Calabria, si precisa che lo stesso produce effetti nell'anno 2021. Tuttavia, in relazione ai lavoratori dipendenti che cessano il rapporto di lavoro in corso d'anno, i datori di lavoro trattengono, in sede di conguaglio, l'importo dell'addizionale regionale 2020 applicando l'aliquota maggiorata, e quello delle rate residue dell'addizionale regionale 2019, alle quali si applica la previgente aliquota. In particolare, in caso di cessazione del rapporto di lavoro avvenuta nel corso del 2020, i sostituti d'imposta dovranno applicare l'aliquota maggiorata pari a 2,03 punti percentuali per il versamento dell'addizionale regionale con riferimento alla Regione Calabria».
Debito fuori controllo
Un incremento legato sì al mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati nel Piano di rientro, ma legato a filo doppio anche al debito mostruoso accumulato dalla sanità calabrese. Quest’anno il bilancio chiuderà ancora in rosso e gravato ulteriormente dalle perdite certificate dal documento contabile di recente approvato dal policlinico universitario di Catanzaro.
Le previsioni di Kpmg
Ma del resto anche le previsioni stilate dall’advisor contabile Kpmg non erano certo rosee. Le proiezioni per l’esercizio contabile 2019 e contenute nell’ultimo verbale di verifica interministeriale – risalente al novembre 2019 ma notificato alla Cittadella solo nel gennaio scorso – parlavano di una situazione gravissima».
Secondo la stima ponderata resa dall'advisor nel «risultato di gestione 2019 risulterebbe, prima delle coperture, un disavanzo valutabile in -143 milioni di euro». Tavolo e Comitato richiamavano, quindi, l’attenzione della struttura commissariale poiché già allora sembrava profilarsi anche per il 2019 un disavanzo non coerente con le coperture preordinate dal piano di rientro, pari a circa 100 milioni di euro.
Da Roma ricordavano che «se tale proiezione dovesse confermarsi, si presenterebbero, ai sensi della legislazione vigente, le condizioni per l’attivazione nel 2020 delle misure sanzionatorie previste, ovvero l’ulteriore aumento delle aliquote fiscali dello 0,15% e dello 0,30% rispettivamente di Irap e addizionale regionale all’Irpef oltre che il blocco dei trasferimenti non obbligatori del bilancio regionale fino all’anno successivo a quello di verifica».