«Gli eroi dimenticati della sanità», «infermieri usa e getta»; sono questi alcuni degli scritti che hanno campeggiato sotto la sede della Cittadella questa mattina in occasione di una manifestazione di protesta indetta dai sindacati Usb e Nursing Up. Le ragioni sono da ricondurre all'imminente licenziamento di circa 50 infermieri assunti nel maggio scorso dall'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. L'azienda ha nel frattempo bandito un concorso per assunzione di nuovo personale tramite mobilità in sostituzione delle 50 unità di personale in scadenza a fine dicembre.

A casa a fine mese

«Noi vogliamo rivendicare un diritto fondamentale: il lavoro» ha dichiarato Fabrizio De Sando, infermiere e rappresentante sindacale Usb. «Il lavoro non ci può essere sottratto in questo modo, non possiamo essere impiegati come eroi usa e getta sul territorio inviati a lavorare in reparti covid e nell'emergenza urgenza». In queste settimane l'aumento dei contagi e dei ricoveri ha infatti indotto all'apertura di nuovi reparti e paradossalmente il rischio è di perdere unità di personale già formato.

I precari

«Vogliamo che la Regione si renda conto - ha incalzato Vittorio Sacco, sindacalista Usb - che con tutti i precari in servizio oggi mancano all'appello altre 2mila unità di infermieri. Togliere anche i precari ci sembra una follia soprattutto in un momento in cui aumentano i contagi e la curva epidemiologica non dà tregua».

Ha aderito alla manifestazione anche il consigliere regionale, Ferdinando Laghi, (De Magistris Presidente): «La sanità continua ad essere in tema caldissimo - ha confermato - e le prospettive non sono confortanti. È fondamentale che ci sia una attenzione alla copertura dei posti degli operatori sanitari di ogni tipo per far fronte non solo all'emergenza covid ma anche all'assistenza dei pazienti ordinari. Quindi è del tutto evidente che pensare di non riconfermare dei precari per l'emergenza covid o per i reparti ordinari è inacettabile».